Lamezia, conclusi interrogatori vertici Sacal: Colosimo, Mancuso e Michienzi rispondono al Gip

Colosimo_Sacal-Interrogatori_OK.jpg

Lamezia Terme –  Giornata intensa al Tribunale lametino: i tre vertici della Sacal, il presidente Massimo Colosimo, il direttore generale Pierluigi Mancuso ed Ester Michienzi, dirigente dell’Ufficio legale e affari generali, si sono presentati stamane per chiarire la loro posizione e quanto gli viene contestato dopo lo scoppio dell'inchiesta che ha travolto la società di gestione dell'aeroporto lametino. I tre, ai domiciliari da giovedì scorso, sono stati accompagnati dai loro legali, gli avvocati Cantafora, Ioppoli, Loiero e Scuteri, per raccontare la loro verità sulla vicenda, davanti al Gip Valentina Gallo e ai due pubblici ministeri, Giulia Scavello e Marta Agostini.

Il primo ad entrare è stato il presidente Massimo Colosimo. Un’ora e mezza di colloquio durante il quale, come ha chiarito il suo legale, l’avvocato Cantafora, “ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste”. Il presidente, arrivato a bordo della sua auto stamattina in Tribunale, aveva precisato che avrebbe chiarito tutto davanti al giudice. Pesanti le accuse mosse dalla Procura lametina che, dopo indagini serrate, da parte della Polaria e della Guardia di Finanza, che hanno scoperchiato il “vaso di Pandora”, scoprendo un giro di raccomandazioni, con una irregolare gestione del Progetto “Garanzia Giovani”, viaggi, pranzi, soggiorni in alberghi di lusso, consulenze fantasma e selezioni artefatte di personale. Le accuse, infatti, spaziano dalla corruzione, al peculato, all’abuso d’ufficio e falso. Un meccanismo consolidato in quello che i magistrati “un vero e proprio sistema di malaffare”.

Stesso discorso per Ester Michienzi che è stata quasi due ore dal giudice per le indagini preliminari. Nessun commento una volta fuori né da parte sua, né dei suoi legali, che hanno preferito non rilasciare dichiarazioni. Dopo di lei, a chiudere gli interrogatori, il direttore generale Pierluigi Mancuso: anche per lui un lungo interrogatorio, durato più di un’ora e mezza. “Ha cercato di giustificare tutte le accuse che gli sono state fatte – ha spiegato una volta fuori l’avvocato Saverio Loiero che lo difende – un interrogatorio abbastanza lungo durante il quale abbiamo prodotto anche una serie di documenti. Ha cercato di chiarire – ha aggiunto – alcuni punti che erano oscuri prima e che speriamo non lo siano più oggi”. E in merito alla nomina da direttore generale, contestata nei faldoni dell’ordinanza, l’avvocato precisa: “Non c’era nessun obbligo di fare procedure diverse rispetto a quelle messe in atto. È stato fatto tutto nel novero delle regole”. Per i tre, tutti agli arresti domiciliari, nessuna istanza di revoca della misura. Il prossimo passaggio sarà, con molta probabilità, al Tribunale del Riesame che potrà decidere in merito.

Intanto, qualche operaio della Sacal, ha deciso di presenziare davanti il palazzo di giustizia lametino per manifestare il proprio dissenso ai manager della società perché, come hanno spiegato, sono anni che aspettano una stabilizzazione e il pagamento di spettanze che non gli sarebbero state elargite.

Domani, comunque, andrà di scena il secondo turno di interrogatori: sarà la volta, infatti, di coloro che sono interessati dalla richiesta di sospensione dai pubblici uffici sui quali dovrà decidere il Gip del Tribunale di Lamezia. 

C.S.

_MG_7432.jpg

_MG_8523.jpg

michienzi.jpg

1mich.jpg

_MG_7426.jpg

_MG_8369.jpg

_MG_8492.jpg

DPP_701.jpg

_MG_7513.jpg

_MG_8464.jpg

_MG_7420.jpg

sacal-dipendenti.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA