Lamezia, operazione Eumenidi: ultimo giorno di interrogatori

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Lamezia Terme – Ultimo giorno di interrogatori davanti al Gip del tribunale di Lamezia per gli indagati nell’ambito dell’operazione Eumenidi sul management Sacal. A raccontare questa mattina la sua versione dei fatti al Gip Valentina Gallo e ai due pubblici ministeri, Giulia Scavello e Marta Agostini, la referente provinciale del centro dell’impiego Angelina Astorino, sulla quale pesa, come per gli altri undici indagati, la richiesta di interdizione presentata dai magistrati in seguito all’inchiesta. Sotto la lente d’ingrandimento, in particolare, il meccanismo che ha portato all’assunzione di alcuni giovani in Sacal tramite il progetto “Garanzia Giovani”.

Secondo quanto fatto emergere dagli inquirenti, ad essere inseriti in Sacal attraverso il progetto finanziato con fondi pubblici, sarebbero stati amici e parenti degli indagati che avrebbero ottenuto il tirocinio attraverso anche pressioni di politici locali e dirigenti pubblici. L’accusa che in particolare si muove all’Astorino è che all’interno della piattaforma informatica per la selezione, sarebbero stati modificati e adattati i profili professionali e curriculari dei candidati, in modo da farli combaciare con quelli richiesti dalla Sacal in violazione delle linee guida.

In un’ora e mezza di colloquio la Astorino ha risposto a tutte le domande formulate dal pm spiegando il ruolo che aveva il centro dell’impiego all’interno del meccanismo “Garanzia Giovani”. Difesa dall’avvocato Lucio Canzoniere, ha così precisato come per la selezione ci fossero due modalità: “il matching, ossia l’incrocio tra i dati richiesti dalle ditte per i tirocini e l’iscrizione dei ragazzi, oppure anche la possibilità della candidatura singola, in base a quelle che erano le richieste del soggetto ospitante, tutto secondo quanto previsto dalla misura “Garanzia Giovani”.

Ad essere ascoltato davanti al Gip inoltre, Marcello Mendicino, carabiniere in servizio a Sambiase coinvolto nelle intercettazioni dell’operazione e difeso dall’avvocato Antonio Larussa. Anche lui, dopo più di un’ora di colloquio, ha risposto a tutte le domande del Gip “negando gli accadimenti per come descritti e mostrando l’impossibilità giuridica di configurare il reato, con intercettazioni che lasciano diversi profili di dubbio e all’interno delle quali non si evince la promessa di Sacal di intervenire per assumere il figlio del maresciallo”.

Oggi si sono presentati per l’ultimo interrogatorio anche la responsabile dell’area personale Sacal Sabrina Mileto e il vicesindaco di San Mango D’Aquino Pasquale Torquato, sempre per essere ascoltati dopo la richiesta di interdizione fatta dai magistrati.

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