Lamezia, operazione “Filo Rosso”: rinvio a giudizio per 3 imputati

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Catanzaro – Si è conclusa con il rinvio a giudizio di tutti e tre gli imputati che avevano chiesto di essere giudicati con rito ordinario, l’udienza preliminare per Luigi Notarianni, 26 anni, Domenico Cerra “U niuru”, 61 anni e Francesca Caroleo, 51 anni nell’ambito del processo scaturito dall’indagine “Filo Rosso”, con la quale nel giugno dello scorso anno furono arrestati diverse persone ritenute affiliate alla cosca Giampà di Lamezia. I tre, difesi dagli avvocati Aldo Ferraro, Domenico Folino, Franco Giampà e Diego Brancia, saranno quindi processati al Tribunale di Lamezia, con la prima udienza che si terrà ad ottobre. A Domenico Cerra è contestato di aver ceduto un cospicuo quantitativo di sostanza stupefacente del tipo marijuana a Gianluca Notarianni e Luigi Notarianni che l’acquistavano dal medesimo al fine di immetterla nel mercato nero dello spaccio”. A Luigi Notarianni è contestato quindi l’acquisto dello stupefacente. Per quanto riguarda l’accusa mossa a Francesca Caroleo, la donna, madre di Saverio Giampà, dipendente del ministero della Giustizia e in servizio presso la Corte d’Appello di Catanzaro, è ritenuta responsabile di aver rivelato notizie riservate. 

Tutti gli altri Gianluca Giovanni Notarianni, “Luca”, 25 anni; Saverio Giampà, 31 anni; Pasquale Notarianni, 32 anni; Luigi Leone, 34 anni; Giuseppe Cappello, “Cutulicchio”, 34 anni; Michele Bentornato, “U Grassu”, 33 anni; Fabio Vescio, 21 anni; Alessandra Folino, 32 anni e Michael Mercuri, 29 anni; Alberto Giampà, 62 anni e Roberto Castaldo, 28 anni, saranno giudicati col rito abbreviato. Per loro, come stabilito al culmine dell'udienza preliminare di giugno, il processo riprenderà sempre ad ottobre ma a Catanzaro, quando si terrà la requisitoria del Pm e poi per le discussioni degli avvocati. Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso e di numerose estorsioni a carico di esercizi commerciali ed imprenditori di Lamezia Terme, oltre che di una serie di intimidazioni consistite nel posizionamento di bottiglie incendiarie nei pressi delle attività commerciali e di danneggiamenti con l'utilizzo di ordigni esplosivi. Sono, inoltre, contestati numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti.

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