Lamezia, operazione "Zona Franca": “Trovato libro mastro con tutti i nomi di spacciatori e clienti” - VIDEO

ZONA-F.jpg

Lamezia Terme - Una piazza di spaccio per rifornire tutto il territorio lametino, la pianificazione di un tentativo di omicidio fino all’esplosione di un ordigno alla caserma dei carabinieri di Pianopoli: questi alcuni dei traffici al centro delle attività delinquenziali di un gruppo criminale finito in manette nell’ambito dell’operazione “Zona Franca”. Ad illustrarne i dettagli, in conferenza stampa alla Procura di Lamezia Terme, il procuratore della Repubblica di Lamezia Salvatore Curcio, il colonnello Massimo Ribaudo comandante del Gruppo Carabinieri Lamezia Terme, il comandante della compagnia Pietro Tribuzio e il maggiore Egidio Lardo del nucleo investigativo.

A spiegare nei dettagli i profili criminali degli arrestati, il maggiore Lardo: “a casa di Naiden Fiorenza viene trovato un vero e proprio “libro mastro” dove vengono elencati spacciatori ed acquirenti, quantitativi di stupefacente da consegnare sulla piazza lametina e in altri paesi. Viene segnato addirittura il luogo dove veniva nascosto lo stupefacente”.

VIDEO

“500 euro per compiere attentato alla caserma dei carabinieri”

Cinquecento euro, questa la somma pattuita per posizionare l’ordigno alla caserma. Così Fiorenza Naiden aveva incaricato il suo braccio destro, Ottavio Stranieri, affinché facesse esplodere un ordigno alla caserma sentendosi sotto pressione da pare dei carabinieri che stavano smascherando le sue attività. Di interesse investigativo anche la figura di Stranieri, di Pianopoli, soggetto già attenzionato che “dopo l’arresto di Naiden prende le redini della situazione e oltre allo spaccio entra in contatto con ambienti qualificati della criminalità lametina. Tra i suoi traffici anche la disponibilità di armi da fuoco. A rendere il quadro ancor più allarmante, la pianificazione di un omicidio per la quale era stata rubata anche una moto, trovata poi dai carabinieri: “non siamo riusciti ad individuare la vittima designata”, inoltre, la pistola sarebbe stata fatta sparire durante l’arresto dalla moglie. Grazie proprio all’individuazione della moto, però, i due desistono dal tentativo omicidiario ritenendo di essere stati scoperti. In questo episodio è coinvolto anche uno degli indagati finiti agli arresti domiciliari, Ilario Catroppa.

Tra le figure preponderanti del gruppo criminale rientra anche Mario Gigliotti detto “faina”, incensurato, ritenuto dagli inquirenti “punto di riferimento per gli stupefacenti come marijuana e cocaina”. Sono così stati documentati 30, 40 episodi di spaccio, “il suo lavoro è lo spaccio” aggiunge il maggiore Lardo “presso da lui si riforniscono altri spacciatori. Soggetto di interesse, nonostante incensurato, in quanto aveva rapporti con pregiudicati lametini”. Da qui emergono anche i collegamenti con la famiglia Trovato. In particolare, dalle indagini sarebbe emerso come Gigliotti avesse contatti con il prestanome dei Trovato, Molinaro. Si tratta, quindi, di due provvedimenti separati che scaturiscono da un unico procedimento penale.

_MG_6666.jpg

Procuratore Curcio: “Nessuno verrà lasciato solo”

Il procuratore Curcio definisce “di natura eversiva”, l’attentato mediante esplosione di un ordigno al comando stazione carabinieri di Pianopoli. Siamo in “un contesto preoccupante poco incline alla verifica giudiziaria investigativa”. Il Procuratore Curcio lancia poi un messaggio: “Dietro ogni carabinieri, poliziotto, finanziere o chiunque operi per lo Stato c’è sempre lo Stato. Nessuno verrà lasciato solo”. “Fiorenza Nailen - aggiunge - che pensava di poter intimidire l’arma dei carabinieri si sbagliava di grosso ed oggi ha avuto la risposta che si meritava di avere”. A margine di questi arresti, infine, la Guardia di Finanza ha proceduto al sequestro preventivo di beni per 350 mila nei confronti dei fratelli Trovato.

Il colonnello Ribaudo rivolge ringraziamenti alla Procura per la tempestività: “una risposta significativa”. Reputando di particolare gravità il fatto di “pensare di poter incidere sull’attività dei carabinieri”.

Ramona Villella

© RIPRODUZIONE RISERVATA