Lamezia Terme - Otto condanne e un’assoluzione. Così, dopo la sentenza emessa nel gennaio scorso con la condanna di 13 collaboratori di giustizia lametini per una serie di omicidi avvenuti a Lamezia dal 2005 nel corso di una sanguinosa guerra tra cosche per il controllo del territorio, il gup ha ora emesso la sentenza su alcuni reati per i quali il giudice allora si era dichiarato incompatibile. La sentenza è stata letta dal gup del Tribunale di Catanzaro Ciriaco a carico di 9 collaboratori di giustizia a conclusione nel processo con rito abbreviato. Tra i reati contestati anche una serie di rapine. La pena più pesante è stata inflitta a Giuseppe Giampà, ritenuto a capo dell'omonima cosca dopo la carcerazione del padre, Francesco Giampà "il professore". Assolto, invece, Mario Francesco Meliadò. In questo processo sono costituite parte civile, il Comune di Lamezia Terme, l’Ala, la Regione Calabria e alcune delle persone offese. Il Tribunale, infine, si è riservato 60 giorni per il deposito delle motivazioni.
La sentenza:
Giuseppe Giampà - 16 anni e 5 mesi di reclusione
Angelo Torcasio - 15 anni e 8 mesi di reclusione
Saverio Cappello - 5 anni di reclusione
Rosario Cappello - 7 anni e 4 mesi di reclusione
Giuseppe Cappello - 4 anni di reclusione
Francesco Vasile - 6 anni e 8 mesi di reclusione e mille euro di multa
Battista Cosentino - 7 anni di reclusione e mille euro di multa
Luca Piraina - 4 anni di reclusione
Mario Francesco Meliadò - Assolto
Inoltre, Francesco Vasile è stato condannato a risarcire Francesco e Pasqualino Perri in quanto proprietari di attività commerciali che hanno subito una rapina contestata allo stesso Vasile.
R.V.
© RIPRODUZIONE RISERVATA