Lamezia, processo Andromeda abbreviato: al via l'Appello

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Catanzaro - È iniziato in Corte d’Assise a Catanzaro il processo d’appello “Andromeda” per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato e per il quali era arrivata la sentenza un anno fa, nel febbraio 2017. Un duro colpo per la cosca Iannazzo-Cannizzaro-Daponte: il primo atto giudiziario di questo procedimento si era chiuso con 33 condanne, di cui 3 all’ergastolo, e 6 assoluzioni. Oggi, la prima udienza del processo d’appello: davanti al giudice gli imputati condannati in primo grado, che hanno presentato appello rispetto alla condanna inflitta. La Procura ha presentato appello per quanto riguarda la posizione di Antonello Caruso, assolto per non aver commesso il fatto in primo grado, e per l’assoluzione dall’accusa di “associazione mafiosa” per Angelo Provenzano, condannato ad1 anno e 6 mesi in primo grado. Sono state costituite le parti e l’udienza è stata rinviata per le discussioni: il 19 marzo è stata fissata la requisitoria del Procuratore generale con le richieste di condanna e le discussioni delle parti civili, Comune di Lamezia e associazione antiracket "Ala", rappresentati dagli avvocati Restuccia e Carere. Il 27 marzo cominceranno, invece, le discussioni dei difensori. Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati Andricciola, Careri, Canzoniere, Cerminara, Cerra, Ferraro, Gambardella, Larussa, Rania, Visciglia, Zofrea.

L’operazione Andromeda era scattata il 14 maggio 2015 colpendo una cosca, quella degli Iannazzo e Cannizzaro-Daponte che non era ancora stata toccata da provvedimenti giudiziari: in manette erano finiti decine di esponenti di spicco delle consorterie attive nel comprensorio di Lamezia Terme, oltre ad alcuni imprenditori ritenuti dall’accusa collusi con la cosca operante nella zona di Sambiase.  “Andromeda”, operazione coordinata dalla Dda catanzarese allora diretta dal procuratore capo Vincenzo Antonio Lombardo e condotta dalla Squadra Mobile di Catanzaro allora diretta da Rodolfo Ruperti e dalla Dia di Catanzaro, aveva visto la partecipazione anche della Guardia di Finanza, giunta al termine di un'attività info-investigativa durata oltre due anni. Il processo, invece, per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario Franco Perri, Domenico Cannizzaro, Vincenzo Bonaddio, Rocco Tavella, Mariantonia Santoro, Vasyl Koval, Raffaele Caparello e Nadia Jannate, si sta celebrando al Tribunale di Lamezia Terme.

Questa la sentenza di primo grado:

  • Vincenzino Iannazzo - 18 anni di reclusione e 10 mila euro di multa
  • Francesco Iannazzo - 12 anni di reclusione
  • Antonio Davoli - 14 anni di reclusione e 10 mila euro di multa
  • Antonio Provenzano - 14 anni e 8 mesi, 10 mila euro di multa
  • Pietro Iannazzo - 14 anni e 8 mesi, 14mila euro di multa
  • Giovannino Iannazzo - 14 anni, 10mila euro di multa
  • Santo Iannazzo - 14 anni, 10mila euro di multa
  • Emanuele Iannazzo - 14 anni, 10mila euro di multa
  • Adriano Sesto - 8 anni
  • Bruno Gagliardi – ergastolo
  • Alfredo Gagliardi – ergastolo
  • Francesco Mascaro - 10 anni
  • Domenico Antonio Cannizzaro (classe’66) - 12 anni
  • Antonino Cannizzaro (classe ’79) – 8 anni
  • Angelo Anzalone – ergastolo
  • Domenico Cannizzaro (classe ’75) – 8 anni
  • Mario Chieffallo – 8 anni
  • Antonio Chieffallo – 8 anni
  • Vincenzo Torcasio – 30 anni
  • Gino Giovanni Daponte – 14 anni
  • Peppino Daponte – 8 anni
  • Salvatore F. Pontieri – 8 anni
  • Pasquale Lupia – 8 anni
  • Antonio Muraca – 4 anni e 8 mesi di reclusione, 10mila euro di multa
  • Gregorio Scalise – 8 anni e 6mila euro di multa
  • Vincenzo Giampà – 8 anni e 8 mesi, 16mila euro di multa
  • Natalie Zingraff –  condannata a 4 mesi e 200 euro di multa. (Pena sospesa e non menzione), assolta dal capo 1 (partecipazione all’associazione mafiosa) per non aver commesso il fatto
  • Angelo Provenzano – 1 anno e 6 mesi di reclusione
  • Claudio Scardamaglia – 11 anni e 4 mesi di reclusione e 14mila euro di multa
  • S.D.M. – 8 anni (assolto in appello)
  • Gennaro Pulice (collaboratore di giustizia) – 8 anni
  • Pietro Paolo Stranges (collaboratore di giustizia) – 4 anni
  • Matteo Vescio (collaboratore di giustizia) – 4 anni e 8 mesi

 

ASSOLUZIONI

  • Peppino Buffone - assolto per non aver commesso il fatto
  • Antonello Caruso - assolto per non aver commesso il fatto
  • Antonio Iannazzo - assolto per non aver commesso il fatto
  • Antonio Liparota - assolto per non aver commesso il fatto
  • Vincenzino Lo Scavo - assolto per non aver commesso il fatto
  • Peppino Marrazzo - assolto per non aver commesso il fatto

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