Lamezia, processo "Crisalide": in dieci rinviati a giudizio, ammessi i riti abbreviati

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Lamezia Terme – Tutti rinviati a giudizio i dieci imputati che hanno chiesto di essere processati con il rito ordinario nell’ambito del processo “Crisalide” contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. Il processo che avrà inizio al Tribunale di Lamezia in composizione collegiale il 12 giugno, sarà per: Vincenzo Strangis, Alex Morelli, Antonio Torcasio, Ivan di Cello, Alfonso Calfa, Francesca Antonia De Biase, Giuseppe Costanzo, Flavio Bevilacqua, Piero De Sarro e Giuseppe Paladino. 

Il giudice Pietro Caré, inoltre, ha ammesso la costituzione delle parti civili: i fratelli Francesco e Pasquale Butera, Antonio Crapella (avvocato Santino Piccoli); la Comunità Progetto Sud e Luigi Angotti, l’associazione Antiracket Ala (avvocato Carlo Carere); la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero dell’Interno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catanzaro e il Comune di Lamezia (avvocato Caterina Restuccia).

Per la maggiori parte degli imputati, oltre 50, il Gup ha ammesso il rito abbreviato, richiesta avanzata nel corso delle scorse udienze, e il processo proseguirà a Catanzaro il 18 luglio quando il pm Elio Romano farà la sua requisitoria. 

Solo in dieci, quindi, gli imputati che hanno scelto il rito ordinario che non prevede sconti di pena, tra loro anche l’ex vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia, Giuseppe Paladino. Il padre, Giovanni Paladino, anche lui a processo, ha invece scelto il rito alternativo così come l’ex consigliere comunale Pasqualino Ruberto. A loro viene contestato dalla Procura di aver assunto “[…] il ruolo di concorrenti esterni dell’associazione criminale di stampo ‘ndranghetistico denominata cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri in quanto pur non potendosi ritenere inseriti stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio, fornivano tuttavia un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo di natura materiale e/o morale”. Gli inquirenti fanno riferimento, in particolare, alla campagna elettorale del 2015 specificando come i tre, secondo le indagini: “[…] si proponevano quali politici e professionisti di riferimento della cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri”.

Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Aldo Ferraro, Salvatore Cerra, Antonio Larussa, Giuseppe Di Renzo, Lucio Canzoniere, Giuseppe Spinelli, Michele Cerminara, Tiziana D’Agosto, Francesco Amantea e Nicola Veneziano.

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