Lamezia, processo "Nuove Leve": in appello pg chiede conferma condanne per tutti gli imputati

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Catanzaro - Dopo la pausa estiva sono ripresi i processi nei tribunali calabresi. Oggi si è tenuta l’udienza d’appello per quanto riguarda il processo “Nuove Leve” per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato. Il procuratore generale, Luigi Maffia, nella requisitoria ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado per tutti gli imputati. Il processo “Nuove Leve” è scaturito dall’operazione che il 24 febbraio del 2017 aveva “incastrato” quella che gli inquirenti hanno definito la nuova generazione della cosca Giampà. Giovani che si sarebbero adoperati per continuare nell’esercizio delle attività estorsive sul territorio per conto dei capi cosca sottoposti a regime detentivo. Un anno fa era arrivata la sentenza di primo grado (12 condanne e 2 assoluzioni), emessa nel Tribunale di Catanzaro nei confronti dei 14 imputati con pene dai 10 ai 4 anni di reclusione. Dopo le richieste del pg, il processo proseguirà il 15 novembre con le discussioni degli avvocati e poi con la sentenza.

La sentenza di primo grado: Vincenzo Giampà detto “Il Camacio” – 5 anni e 4 mesi (4mila euro di multa); Eugenio Giampà – 8 anni; Roberto Castaldo – 10 anni; Gregorio Scalise – 8 anni; Giuseppe Paone8 anni; Francesca Allegro – 8 anni; Michele Muraca6 anni (6mila euro di multa); Marco Francesco De Vito - 9 anni e 4 mesi; Danilo Cappello detto “Kirbi” – 8 anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici; Andrea Mancuso – 4 anni e 3 mesi (4mila euro di multa); Vincenzo Vigliaturo – 4 anni e 3 mesi (4mila euro di multa); Maria Muraca7 anni e 4 mesi.

Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Spinelli, Antonio Larussa, Wanda Bitonte, Salvatore Cerra, Francesco Gambardella, Saverio Loiero, Ramona Gualtieri, Rita Cellini, Giusy Caliò, Sebastiano Pipicella. Durante l’udienza l’avvocato Larussa ha prodotto la sentenza di primo grado del processo “Nuove Leve” per quanto riguarda i coimputati che hanno scelto il rito ordinario. Il Tribunale di Lamezia a luglio aveva assolto Vincenzo Bonaddio dall’accusa di estorsione ai giostrai e condannato, invece, Pasquale Mercuri per associazione mafiosa mentre era stato assolto dall’estorsione ai danni di una macelleria e dall’attentato alla casa di Vincenzo Perri. Fu condannato, invece, Francesco Morelli. Si ritornerà quindi in aula a novembre quando il processo d’appello dovrebbe anche concludersi.

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