Processo Perseo, altri testimoni per la difesa di Giuseppe Notarianni. Voci annuncia sciopero fame - VIDEO

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Lamezia Terme – Ancora testimoni a discarico sulla posizione di Giuseppe Notarianni e della moglie Carmen Bonafè nell’ambito del processo Perseo al tribunale di Lamezia. Francesco Nicolazzo, primo testimone ad essere ascoltato, risponde alle domande del legale difensore, Aldo Ferraro, in merito a dei lavori eseguiti dalla ditta Edilnotar nella propria abitazione nel 2006. 40mila euro il prezzo da pagare per l’esecuzione di questi lavori, la maggior parte pagata con assegni ed una parte con un pezzo di terreno in contrada Talarico avuto da Montesanti.

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Il testimone Nicolazzo spiega la vicenda: “l’ingegnere Enrico Montesanti, collega che stimavo molto, voleva fatti dei disegni, in quanto anche io sono ingegnere, per la costruzione di una grande villa in contrada Talarico e, dal momento che non poteva pagarmi mi ha dato l’impegno per avere un pezzettino di terreno in contrada Talarico. E, scelta la ditta di Notarianni come esecutrice dei lavori presso il mio appartamento, perché ritenuta la più conveniente, dissi subito a Giuseppe Notarianni che lo avrei pagato con assegni e una parte cedendo il pezzo di terreno in questione”. Pasquale Crapella, commerciante, dopo qualche problema di omonimia raggiunge l’aula Garofalo del tribunale lametino. Parla di alcuni lavori effettuati sempre dalla ditta di Notarianni nel 2003/2004 in un’abitazione poi venduta. Lavori per i quali non ha chiesto la fattura.

Anche a Giuseppe Aloisio, l’impresa di Giuseppe Notarianni ha fatto dei lavori nella propria casa. Lavori pagati per la maggior parte con assegni, per i 30mila euro non è stata chiesta la fattura. Dopo i tanti preventivi ha scelto la ditta di Notarianni perché ritenuta più conveniente. Rosa De Sensi racconta di aver acquistato una villetta bifamiliare da Enrico Montesanti mentre la ditta che aveva eseguito dei lavori era la Edilnotar di Carmen Bonafè. 130 mila euro è la somma data a Montesanti con assegno bancario per l’acquisto della casa e 80mila euro alla ditta per i lavori eseguiti da Giuseppe Notarianni pagati per l’intera somma con assegno circolare e con le fatture avute ad ogni pagamento. A Fiore Caruso, già ascoltato nell’udienza del 17 luglio, il legale Ferraro chiede delle precisazioni in merito all’acquisto della sua prima casa. In particolare sulla realizzazione di alcuni lavori non realizzati alla perfezione dalla ditta.

L’udienza odierna si conclude con una dichiarazione spontanea di Antonio Voci nella quale annuncia uno sciopero della fame e dei farmaci. Decisione scaturita a causa delle sue molteplici patologie che gli impediscono, a suo dire, di vivere bene insieme ad altre persone e in una stanza non conforme ai suoi problemi di salute.

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