Lamezia, "Quarta copia": il ruolo di Assunta Villella, vedetta nelle operazioni di smaltimento e addetta alle “pubbliche relazioni”

quarta-copia-2019.jpg

Lamezia Terme - Tra le figure centrali dell'inchiesta “Quarta copia” contro il traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale ai danni del comprensorio lametino, con 20 misure cautelari eseguite dalla polizia, gli inquirenti indicano Assunta Villella, 46 anni e compagna di Maurizio Bova, destinataria di una misura cautelare in carcere e tratteggiata nell'ordinanza come una delle protagoniste dell'inquietante organizzazione di smaltimento illegale di rifiuti nella piana lametina. La donna, stando al resoconto e alle ricostruzioni degli investigatori, aveva un ruolo attivo, ovvero quello di vedetta/staffetta delle diverse operazioni di interramento e sversamento di camion di rifiuti. Conduceva personalmente l'auto che indirizzava i mezzi pesanti sul punto esatto in cui la spazzatura doveva essere occultata. "Svolgeva - affermano i magistrati - varie attività di supporto e sostegno al fine di garantire la sicurezza delle operazioni ed il buon andamento degli affari (consegna di documenti della Eco.Loda. Srl; verificare che gli autori degli articoli giornalistici sull'illecito sversamento di rifiuti nel territorio lametino non evidenziassero sospetti sugli eventuali responsabili)".

Gli inquirenti non hanno dubbi neanche sulla piena consapevolezza della donna circa la pericolosità delle operazioni messe in atto dal compagno. Significativa in tal senso è un'intercettazione fra il compagno della donna, Bova e l'amministratrice di un partner commerciale, la quale non fa mistero di biasimare il modus agendi:

"Titolare: Mandami la PEC,
Bova: Signora, signora
Titolare: Maurizio senti io ho sempre lavorato nella legalità.
Bova: Anche io.
Titolare: Mandami le pec e non ci sono problemi cosi come pretendo la quarta copia che sei obbligato, perchè altrimenti veramente io devo fare delle situazioni e delle denunce, ma per forza.
Bova: Certo.
Titolare: Mi devi mandare la quarta copia in originale tu non ti puoi, non ti puoi tenere una copia e mi mandi una fotografia e me la mandi a mezzo mail, iniziami a mandare le pec, ma quelle là fatte bene però, perchè io con persone che lavorano nella maniera come lavori tu, io onestamente... fa bene mia figlia a non risponderti.
Bova: Ah, ho capito.
Titolare: Quello cbe tu richiedi a mezzo pec, se ti è dovuto, ti viene mandato, perchè ripeto la mia azienda ha sempre lavorato nella legalità, quindi io con persone come te che parlano al telefono e che dicono mi serve questo e mi serve quello, io non ci lavoro e né tantomeno ci voglio avere a che fare, quindi mandami la pec, nel momento in cui mi mandi la pec, io ti mando quello che per te, per legge ti deve essere mandato, capisci, perché quello che sta succedendo dall'altro lato onestamente proprio, ma proprio con tutta onestà, non solo mi fa stare male perchè mi sono affidata a una persona che sembrava una persona per bene, sembrava, quindi mandami la pec , mandami... Maurizio mandami la pec".

foto-quarta-copia.jpg

Dalla conversazione, secondo gli inquirenti, si evince un'ulteriore prova sul traffico illegale di rifiuti messo in atto. Da questa conversazione, inoltre, prende il nome l'operazione "Quarta copia", in riferimento al documento che deve essere restituito al produttore dei rifiuti dopo che il carico viene consegnato presso la sede della società conferitaria e quest'ultima abbia provveduto alle verifiche richieste dalla legge, principalmente volte ad appurare la corrispondenza tra la tipologia di rifiuti indicati nel documento di traspono e quelli per i quali la stessa conferitaria è abilitata al compimento delle attività di srnaltimento.

La Villella, inoltre, in alcune occasioni aveva anche il compito di contattare politici locali per verificare se e quanto fossero informati dello sversamento di rifiuti in zone dismesse della città. In particolare, in occasione del ritrovamento di una discarica abusiva, la donna contatta un dirigente politico giunto sul luogo della discarica per capire se l'uomo avesse dei sospetti precisi circa il reato appena scoperto. Da qui la decisione degli inquirenti e del gip - nonostante l'assenza di precedenti penali - di disporre l'arresto in carcere.

G.V.

© RIPRODUZIONE RISERVATA