Lamezia, rinviati a giudizio medico di famiglia e segretaria, in cinque prosciolti

finanza-e-carabinieri-tribunale-lamezia-2017_e92a4_ae239_14541_f80b3.jpg

Lamezia Terme - Due rinvii a giudizio e cinque proscioglimenti. Nuova tappa processuale nella vicenda nata nel 2017, dopo un'indagine del nucleo mobile della Guardia di Finanza del gruppo di Lamezia Terme, coordinata dal procuratore Salvatore Curcio, mirata nei confronti del dottor Ugo De Sarro, medico di famiglia con studio a Lamezia Terme, sospettato di assentarsi in maniera ingiustificata dal proprio ambulatorio in violazione degli obblighi derivanti dall’incarico in convenzione dall’Asp di Catanzaro, in base al quale avrebbe dovuto garantire la sua presenza in studio almeno per 15 ore settimanali. I finanzieri, invece, avrebbero riscontrato che lo stesso era presente in studio soltanto per circa un’ora al giorno.

Gli approfondimenti investigativi disposti dal procuratore Curcio, anche attraverso intercettazioni telefoniche, avrebbero invece consentito alle fiamme gialle di verificare che durante i periodi di “assenteismo” del medico, i suoi assistiti, secondo gli inquirenti, venivano ricevuti presso il suo studio dalla segretaria, Giulia Scalise, la quale, nonostante sprovvista dei requisiti previsti dalla legge per l’esercizio della professione, prescriveva farmaci, esami clinici ed altri atti di competenza del medico, apponendo sugli stessi la firma apocrifa del titolare dell’ambulatorio con la consapevolezza e l'assenso del medico.

Ieri il giudice Luana Loscanna ha rinviato a giudizio Ugo De Sarro e la sua segretaria Giulia Scalise, mentre ha prosciolto dalle accuse gli altri 5 imputati: si tratta di tre pubblici dipendenti (un insegnante e due medici) Sante Giovanni Pontillo, Antonio Di Cello, Angelo Schicchi, e due dipendenti di un call center, Francesca Torcasio e Roberto Florean.

© RIPRODUZIONE RISERVATA