Lamezia: tentata estorsione a due commercianti di Capizzaglie, 27enne condannato a 8 anni

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Catanzaro – Otto anni di reclusione: si conclude con la sentenza di condanna il processo a carico del 27enne lametino Francesco Gallo, accusato di due tentate estorsioni, aggravate dalla metodologia mafiosa, nei confronti di due diversi commercianti del quartiere Capizzaglie a Lamezia, storica roccaforte della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. La sentenza è arrivata oggi al termine del processo con rito abbreviato al Tribunale di Catanzaro davanti al giudice Barbara Saccà. Sei anni era stata la richiesta del pubblico ministero Elio Romano, che nell’udienza del 6 giugno scorso aveva fatto la sua requisitoria al termine della quale aveva formulato la richiesta di condanna, riconoscendogli l’aggravante dell’associazione mafiosa.

Il giudice ha disposto per Gallo, difeso dall’avvocato Domenico Villella, il pagamento delle spese processuali, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per la durata della pena, e la libertà vigilata per due anni dopo la pena. È stato riconosciuto, inoltre, il risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili: 20mila euro al Comune di Lamezia Terme, rappresentato dall’avvocato Caterina Restuccia, e 10mila euro all’Ala Associazione Antiracket, rappresentata dall’avvocato Carlo Carere.

Francesco Gallo era stato colpito da due diversi provvedimenti lo scorso anno entrambi su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro: uno a maggio e il secondo a luglio, per due tentate estorsioni. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Catanzaro e da personale del Commissariato di Polizia di Lamezia, nel primo caso, sono partite dopo la denuncia della vittima che già in passato aveva subito attentati incendiari e dinamitardi: dopo aver visionato i filmati della video-sorveglianza il 27enne è stato identificato come l’autore delle richieste estorsive che aveva avanzato le sue pretese facendo intendere che le somme di danaro richieste sarebbero state destinate ai soggetti con influenza criminale nella zona in cui l’attività commerciale opera dal mese di dicembre 2015. Nel secondo episodio non sarebbero cambiate né modalità né zona: il giovane avrebbe minacciato un altro commerciante, chiedendogli una somma di denaro. Secondo l’accusa Gallo si sarebbe rivolto al commerciante dicendo “Vedi che ti trovi in una zona dove devi pagare qualcosa!”, una frase che confermerebbe la sua volontà estorsiva. Il 27enne è stato incastrato sempre dalle telecamere: Gallo, infatti, nella stessa giornata e poco prima di recarsi dall'altro commerciante per avanzargli la richiesta estorsiva, si era recato presso un’altra attività imprenditoriale sempre in via dei Bizantini soffermandosi pochi istanti a parlare con un dipendente. La scena si ripeteva, nelle immagini registrate, ad alcuni giorni di distanza, quando sempre Gallo ha avvicinato il titolare dell’attività. 

Da qui il forte sospetto che anche a questo commerciante il giovane avesse richiesto del denaro a scopo estorsivo, una circostanza che è stata confermata dall’escussione della vittima, che ha riferito come la pretesa fosse stata avanzata con la precisazione che il denaro sarebbe stato destinato ai soggetti che hanno influenza criminale nella zona in cui si trova l’attività commerciale. 

C.S.

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