Lamezia: tentato omicidio Vincenzo Torcasio del 2002, udienza preliminare per sei della cosca Giampà

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Lamezia Terme – Dovranno presentarsi davanti al Gup di Catanzaro, sei esponenti della cosca Giampà per il tentato omicidio di Vincenzo Torcasio, “Carrà”, risalente al luglio 2002, successivamente ucciso in un altro agguato il 7 giugno del 2011.

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore della Dda Elio Romano, per Francesco Giampà, “Professore”; Vincenzo Bonaddio “ca-ca”, Aldo Notarianni, detto Alduzzo, Vincenzo Giampà detto “Enzo”, Pasquale Giampà e Domenico Giampà, quest’ultimi due collaboratori di giustizia, il giudice ha fissato l’udienza preliminare al prossimo giugno.

Le accuse mosse dalla Procura distrettuale si riferiscono a quella che venne definita la “terza guerra di mafia”.

Erano gli anni post scissione dei Giampà dai Cerra-Torcasio: dopo gli omicidi di Pasquale e Vincenzo Giampà, fratelli del boss storico della cosca Francesco Giampà “Professore”, proprio quest’ultimo, sarebbe stato, secondo le accuse della Procura, insieme a Vincenzo Bonaddio, Aldo Notarianni e Pasquale Giampà, colui che avrebbe comandato l’uccisione di un esponente della cosca avversaria.

Un delitto che sarebbe stato comandato da effettuare proprio mentre venivano celebrati i funerali di Vincenzo Giampà. Sarebbero loro, secondo gli inquirenti, i mandanti e gli organizzatori. La vittima dell’agguato era stata identificata in Vincenzo Torcasio “Carrà”, “per il cognome – secondo le accuse – e perché prontamente reperibile sul luogo di lavoro)”: Notarianni sarebbe stato l’esecutore materiale, Vincenzo Giampà colui che lo avrebbe accompagnato sul luogo del delitto mentre Domenico Giampà avrebbe fornito, su ordine dei mandanti, lo scooter utilizzato. L’omicidio, però, fallì: infatti Vincenzo Torcasio, nonostante i colpi al torace, fu operato d’urgenza e sopravvisse all’agguato.

Sarà il giudice, ora, che dovrà decidere, nel corso dell’udienza preliminare, se mandare a processo o meno i sei imputati. 

C.S.

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