Lucia (Vigili del Fuoco): la mano dell’uomo dietro la maggior parte degli incendi

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Lamezia Terme – E’ una vera e propria emergenza dalle conseguenze drammatiche quella che sta interessando tutta la Regione Calabria. Gli incendi di queste ultime settimane hanno avvolto ettari ed ettari di preziosa vegetazione, lambendo anche strade, case e mettendo in ginocchio tutto il patrimonio naturalistico della Calabria. Il caldo record non sta aiutando, anzi, è servito solo ad alimentare maggiormente il fuoco tra arbusti e sterpaglie, mentre la siccità, per la quale il presidente Oliverio ha chiesto lo stato di calamità, ha causato 310 milioni di danni in tutta la Calabria.

Una situazione estremamente delicata e complessa da gestire da parte dei vigili del fuoco, della protezione civile e di tutti i volontari impegnati in un duro lavoro senza precedenti, soprattutto se i mezzi non bastano per spegnere i numerosi roghi innescati.

Abbiamo parlato di tutte queste criticità con Maurizio Lucia, comandante dei vigili del fuoco per la Provincia di Catanzaro, anche alla luce degli ultimi pericolosi incendi che hanno interessato l’hinterland lametino nella zona di Acquafredda, ma anche Gizzeria, Martirano Lombardo e l’intero Monte Mancuso.

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Comandante Lucia: Un’organizzazione ben strutturata per fronteggiare emergenza senza precedenti

“C’è un’organizzazione ben strutturata che sta cercando di fronteggiare in tutta la Regione una situazione drammatica – ci ha spiegato il comandante Lucia – noi vigili del fuoco siamo in costante contatto con la Regione Calabria e soprattutto con Calabria verde, in quanto non siamo noi ad avere competenza sugli incendi boschivi. La situazione più critica – afferma – si sta registrando da giugno in particolare su Reggio Calabria e Cosenza, dove gli incendi vanno avanti per giorni e in alcuni casi abbiamo dovuto provvedere ad evacuare interi paesi con centinaia di persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case. Per fortuna – prosegue ancora – sul territorio di Catanzaro le criticità sono state inferiori anche se sempre presenti”.

E lo scorso 9 agosto le fiamme hanno lambito una casa distruggendo un intero giardino in località Bosco Amatello ma anche nelle zone collinari di Sambiase e soprattutto il Monte Mancuso che sovrasta la città della Piana. Qui il fumo è durato per giorni nonostante i continui interventi con uomini e mezzi. “Stiamo gestendo una miriade di interventi – ha affermato ancora Lucia – le temperature sempre così elevate non ci stanno aiutando, e nei giorni passati abbiamo anche avuto il supporto di una squadra aggiuntiva grazie alla convenzione con la Regione Calabria”.

Altra questione la gestione dei mezzi aerei, sulla quale Lucia ha precisato: “Buona parte degli elicotteri messi in campo sono della Regione, poi vi è un concorso della flotta aerea dello Stato costituito da canadair e da altri elicotteri che nonostante siano a disposizione ad esempio anche a Lamezia, devono riuscire a coprire tutti gli interventi nel sud Italia”. Chi gestisce e soprattutto sceglie dove mandare i mezzi arerei ? Il comandante Lucia chiarisce che “in base a delle ricognizioni tecniche standardizzate, vi è, presso il dipartimento nazionale della Protezione civile, il centro operativo aereo unificato che manda i mezzi in base al livello di pericolosità. E’ evidente – aggiunge infine – che la “domanda” supera quasi spesso quanto si ha a disposizione e non siamo sempre in grado di fornire un mezzo per ogni focolaio”.

Quello che ci si chiede più di frequente è legata all’origine degli incendi, ossia se le fiamme vengano spesso innescate in maniera accidentale o se vi sia una matrice dolosa.

“Non si può dare una sola risposta – sottolinea il comandante Lucia – le condizioni climatiche di questi mesi hanno sicuramente reso la vegetazione più secca favorendo una maggiore propagazione, ma l’innesto degli incendi è legato soprattutto alla mano dell’uomo. Si può trattare di pratiche poco diligenti, come quando non si fa attenzione durante la pulizia di arbusti o residui vegetali, ma anche di strategie ben precise e mirate da parte dell’uomo per interessi più reconditi. Noi possiamo solo limitare i danni. Le forze dell’ordine sono tuttora a lavoro per tutti gli approfondimenti del caso e comprendere le diverse matrici delittuose che stanno distruggendo quell’immenso patrimonio vegetativo della Calabria che è poi patrimonio di tutti i cittadini”.

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