Migranti giunti a Reggio Calabria, anche 45 salme con 3 minori

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Reggio Calabria - E' arrivata nel porto di Reggio Calabria la nave militare "Vega" con a bordo 629 migranti e 45 corpi recuperati in mare dopo l'ennesimo naufragio avvenuto al largo della Libia. I cadaveri raccolti in mare appartengono a 36 donne, sei uomini e tre minori con età che vanno da sei mesi a due anni. Tra i sopravvissuti ci sono 419 uomini, 138 donne e 72 minori di varia nazionalità (Pakistan, Libia, Senegal Eritrea, Nigeria, Siria, Marocco e Somalia). Dei migranti arrivati in Calabria, 155 provengono dal barcone che si è rovesciato al largo delle coste della Libia. Alle operazioni di sbarco, coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria, partecipano i rappresentanti del Comune di Reggio, delle forze di polizia, dell'Azienda sanitaria e ospedaliera e del 118, le associazioni di volontariato e degli organismi umanitari. Le salme, che saranno portate in alcuni mezzi appositi messi a disposizione dalla Croce Rossa Italiana, sbarcheranno per ultime.

Proseguono operazioni sbarco 45 salme

Si concluderanno in serata, al porto di Reggio Calabria, le operazioni di sbarco delle 45 salme delle vittime del barcone rovesciatosi al largo delle coste libiche, arrivate a bordo della nave militare Vega. I cadaveri sono sistemati in un tir frigorifero messo a disposizione dalla Croce rossa italiana. Successivamente le salme verranno portate in strutture attrezzate in tutta la regione. "Questa allocazione - ha detto Carlo Tansi, responsabiile della Protezione civile calabrese - non potrà superare le 72 ore. E' chiaro che gli esami autoptici dovranno essere realizzati nei tempi più brevi possibili. Stiamo verificando in tutta la Regione la disponibilità di celle frigorifere per il ricovero dei cadaveri. Ne abbiamo individuato 52, 7 a Reggio, 3 a Vibo Valentia, 19 a Catanzaro e 24 a Cosenza". A seguire le operazioni anche il Questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi. "Accanto alle procedure di accoglienza - ha detto - stiamo cercando di capire se ci sono delle responsabilità penali tra le persone sbarcate oggi, per vedere di individuare trafficanti di esseri umani. Le attività sono in corso. C'è la Squadra Mobile, la Polizia scientifica e ci sono i magistrati. Stiamo cercando di comprendere tutto questo. Inoltre ci sono le operazioni di identificazione e riconoscimento delle vittime, operazioni che realizzeremo in questi giorni".

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Le condizioni di salute dei migranti sbarcati sono giudicate discrete. In particolare, però, per i 155 profughi che si trovavano sul barcone rovesciatosi al largo delle coste libiche si segnalano delle ferite dovute a quella drammatica circostanza e stati d'ansia per la perdita di propri cari. Dodici sono le donne in gravidanza ci cui tre all'ottavo mese. Segnalati anche alcuni casi di scabbia. Le operazioni di primo soccorso e assistenza si stanno svolgendo dietro uno spesso cordone di forze dell'ordine. Al lavoro ci sono la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza, personale del Comune, della Provincia, della Capitaneria di porto, dell'Azienda ospedaliera, dell'Usmaf. Presenti gli operatori del 118 e i volontari delle diverse associazioni presenti, tra cui la Caritas, il Coordinamento ecclesiale e la Croce Rossa italiana. Una volta completata questa fase si procederà al trasferimento dei migranti secondo il piano di riparto predisposto dal Ministero dell'Interno che prevede l'invio di 20 di loro in Basilicata, 125 in Campania, 25 nella Provincia autonoma di Bolzano, 100 in Friuli Venezia Giulia, 300 Lombardia mentre 34 rimarranno in Calabria. Nella Provincia autonoma di Trento arriveranno 25 nuclei familiari.

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