Mimmo Lucano ascoltato in Procura a Reggio Calabria per diverse ore

mimmo-lucano-riace-161018_ee201_52931.jpg

Reggio Calabria - E' durato quasi tre ore l'incontro tra il Procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, ed il sindaco sospeso di Riace, Domenico Lucano. Lucano è stato ascoltato "come persona informata sui fatti" in merito al contenuto degli esposti che lo stesso sindaco sospeso aveva presentato in Procura, in cui lamentava tra l'altro di non riuscire ad ottenere i verbali della seconda ispezione disposta adalla Prefettura della città dello Stretto al Comune di Riace.

"E' una cosa molto delicata - ha detto Lucano incontrando i giornalisti fuori dalla procura al termine del colloquio con il magistrato - e non posso aggiungere altro".  Lucano, dopo essere stato agli arresti domiciliari, attualmente ha il divieto di dimora a Riace in quanto indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti nell'ambito di una indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Locri.

"Sono davvero molto confortato e sereno per tutti gli argomenti che ho avuto modo di affrontare questo pomeriggio e di cui naturalmente non posso citare i particolari dopo l'incontro con il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo". Lo ha detto il sindaco sospeso di Riace, Mimmo Lucano, parlando con i giornalisti a conclusione della deposizione come persona informata sui fatti.

"Molte volte - ha aggiunto Lucano, che é stato assistito dal suo difensore di fiducia, Andrea Daqua - avevo chiesto di essere sentito sulle questioni che riguardavano i rapporti tra il Comune di Riace e altri organi dello Stato. In talune occasioni ho avuto la sensazione, ma preciso che si é trattato soltanto di una sensazione, che lo Stato e l'antistato potessero avere l'obiettivo comune di delegittimare l'esperienza Riace. Voglio dirlo chiaro: che senso ha adesso che l'ex ministro dell'Interno Minniti affermi 'io sto con Riace'. Ma dico di più: Riace non è mai stata un'esperienza dei soliti sprar di cui abbiamo visto e sentito parlare tanto, di posti e luoghi recintati. A Riace abbiamo puntato a costruire una comunità senza recinzioni. Ripeto: io sono molto fiducioso, dopo questo passaggio oggi con la Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria e con il dottore Lombardo, che possano emergere ulteriori argomenti in favore della mia esperienza come sindaco di Riace, ma soprattutto dell'esperimento di comunità che abbiamo costruito in anni di duro lavoro. Sinceramente, ancora non comprendo le ragioni per cui quel modello sia stato così duramente attaccato e disarticolato". "Sia chiaro - ha detto ancora Lucano - che io continuerò la mia battaglia sui principi con gli strumenti della democrazia e della Costituzione per affermare la validità di questa nostra sperimentazione e perché sia un riferimento anche per esperienze future dello stesso tipo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA