'Ndrangheta, operazione "Giardini segreti": scoperta coltivazione di droga con 26mila piante, 17 arresti - VIDEO

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Vibo Valentia - La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone ritenute responsabili di appartenere ad un'associazione per delinquere dedita al narcotraffico. Otto sono andati in carcere, nove ai domiciliari e per uno è scattato l'obbligo di dimora. Altre 21 persone sono indagate in stato di libertà.

A capo dell'organizzazione, per l'accusa, c'era Emanuele Mancuso, figlio di Pantaleone, alias "l'ingegnere", esponente di spicco dell'omonima cosca. L'uomo acquistava online semi di canapa indiana. Per questo la polizia ha effettuato 18 perquisizioni nelle sedi di una società attiva nella vendita online di semi di canapa che saranno sequestrate. Nel corso delle indagini sono state sequestrate 26 mila piante per un valore sul mercato di circa 20 milioni di euro. É stato anche accertato che Mancuso controllava i terreni destinati alla coltivazione tramite droni. Alle indagini hanno contribuito le dichiarazioni dello stesso Mancuso, diventato collaboratore di Giustizia.

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Trovate 26 mila piante canapa per 20 milioni

Tre piantagioni, per un totale di 26 mila piante di marijuana, sono state scoperte dalla Polizia di Stato nel corso delle indagini che oggi hanno portato all'operazione "Giardini segreti". Sul mercato avrebbero fruttato circa 20 milioni di euro. Le indagini scaturite dal sequestro, avvenuto a Nicotera, Joppolo e Capistrano, hanno evidenziato, grazie ad attività tecniche ed al supporto della Polizia scientifica, la capacità dell'organizzazione di provvedere a tutte le fasi del ciclo di produzione.

Semi di droga acquistati online, sequestrato sito

Il capo dell'organizzazione sgominata stamani dalla Polizia di Stato di Vibo Valentia, Emanuele Mancuso, acquistava online semi di canapa indiana e concime, grazie ai quali realizzava la costruzione delle strutture dove piantare i semi, curare la germinazione e la fioritura delle piante, la crescita, la lavorazione e, infine, l'immissione sulle piazze di spaccio. Le attività erano assicurate da accoliti di Mancuso, ma anche da manodopera reclutata tra extracomunitari. Al riguardo, con la collaborazione delle Squadre mobili di Alessandria, Brescia, Caltanissetta, Catanzaro, Chieti, Genova, Imperia, Lecce, Milano, Napoli, Salerno e Savona, gli investigatori stanno anche effettuando 18 perquisizioni nelle sedi di una società, attiva nella vendita online di semi di canapa indiana, a carico delle quali verrà anche notificato un provvedimento di sequestro preventivo. 

Il figlio boss che collabora con la Dda di Catanzaro 

Ha iniziato a collaborare con la giustizia Emanuele Mancuso, figlio di Pantaleone, alias "l'ingegnere", esponente apicale dell'omonima cosca della 'ndrangheta di Limbadi. La circostanza è emersa nell'ambito dell'inchiesta "Giardini segreti". Le indagini condotte dalla Polizia di Stato che hanno portato a smantellare un'organizzazione dedita alla produzione ed allo spaccio di droga, infatti, sono state suffragate dalle dichiarazioni di Mancuso che ha avviato un percorso di collaborazione con i magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro. Emanuele Mancuso, tra l'altro, é il nipote di Rosaria Mancuso, accusata di essere stata la mandante dell'omicidio di Matteo Vinci, ucciso il 9 aprile scorso con una bomba collocata sotto la sua automobile. Nell'attentato rimase ferito anche il padre di Matteo Vinci, Francesco.

I nomi delle persone coinvolte

Sono in totale 17 le persone raggiunte dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip distrettuale di Catanzaro nell'operazione antidroga denominata "Giardini segreti" e che però, per alcune posizioni, ha trasmesso gli atti per competenza territoriale alle Procure di Vibo Valentia, Cosenza, Viterbo e Genova.

Le persone coinvolte sono: Emanuele Mancuso (figlio del boss Pantaleone Mancuso, detto "l'ingegnere"), 30 anni, di Nicotera, Giuseppe De Certo, 25 anni, di Nicotera, (in carcere); Giovanni Battaglia, 32 anni, di Nicotera (carcere); Valentin Stratulat, 30 anni, romeno, residente a Nicotera, (carcere); Giacomo Chirico, 21 anni, di Maierato, (arresti domiciliari); Francesco Costa, 34 anni, di Nicotera, (carcere); Antonio Curello, 21 anni, di Vibo Valentia, (obbligo di dimora); Maria Ludovica Di Stilo, 23 anni, di Vibo, (arresti domiciliari); Salvatore Ferraro, 22 anni, nativo di Palmi, domiciliari; Giuseppe Franze', 31 anni, di Stefanaconi, carcere; William Gregorio, 23 anni, di San Ferdinando (Rc), (arresti domiciliari); Nicola Lo Russo, 39 anni, di Altamura, (arresti domiciliari); G. M., 21 anni, di Ionadi, (arresti domiciliari); Giuseppe Navarra, 27 anni, originario di Rombiolo, ma domiciliato a Joppolo, (carcere); Francesco Oliveri, 32 anni, di Nicotera, (carcere); Riccardo Papalia, 34 anni, di Nicotera, (arresti domiciliari); Bruno Russo, 27 anni, di Joppolo, (arresti domiciliai); Mirco Fuchi', 25 anni, di Mandaradoni, frazione di Limbadi, (arresti domiciliari).

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