Operazione "Miletos": 5 arresti per omicidi del 2013, c'è anche responsabile assassinio del piccolo Nicholas Green - VIDEO

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Vibo Valentia - Operazione antimafia della Dda di Catanzaro e dei carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia alle prime luci dell'alba a Mileto. 

L'inchiesta parte dall'omicidio di Giuseppe Mesiano, 60 anni, panificatore di Calabro' di Mileto, ucciso il 18 luglio del 2013 e la risposta con l'omicidio di Antonio Angelo Corigliano, 30 anni, ucciso a Mileto il 20 agosto 2013 in pieno centro del paese. I fatti di sangue si inquadrano, secondo l'accusa, nella faida fra le famiglie Mesiano e Corigliano.

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I NOMI

Cinque le nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere: Giuseppe Corigliano, 80 anni, di Mileto; Francesco Mesiano, 45 anni; Vincenzo Corso, 45 anni, di Mileto, cognato di Mesiano; Gaetano Elia, 51 anni, di Mileto; Giuseppe Ventrici, 41 anni, di Mileto.

Altri arrestati come i cugini 50enne Salvatore e Pasquale Pititto, si trovavano gia' detenuti per l'operazione "Stammer" contro il narcotraffico internazionale scattata lo scorso anno. 

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C'è anche condannato per omicidio Nicholas Green

C'è anche Francesco Mesiano, di 45 anni, una delle due persone condannate (l'altro è Michele Iannello) per l'assassinio di Nicholas Green, il bimbo statunitense ucciso la sera del 29 settembre del 1994 sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria, tra le persone arrestate stamani nell'operazione dei Carabinieri coordinata dalla Dda di Catanzaro che ha fatto luce su due omicidi maturati nell'ambito di una faida tra gruppi criminali.

Mesiano, figlio di Giuseppe ucciso nel 2013, omicidio al quale fece seguito per vendetta, quello Angelo Antonio Corigliano, era in libertà da qualche anno dopo avere scontato una condanna a 20 anni di reclusione mentre Iannello, ritenuto autore materiale del delitto del piccolo Nicholas e che lo scorso anno aveva chiesto la grazia, è stato condannato all'ergastolo. I due si sono sempre dichiarati innocenti. 

Mesiano aveva finito di scontare la pena per l'omicidio Green da qualche anno e stamane è tornato in carcere nell'ambito dell'operazione antimafia "Miletos" con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio di Angelo Antonio Corigliano, commesso a Mileto il 20 agosto del 2013 in risposta all'omicidio del padre, Giuseppe Mesiano, ucciso il 17 luglio 2013.

Mesiano era finito in carcere nel 1994 con l'accusa di essere stato l'autista dell'auto che il 29 settembre 1994 assaltò sull'autostrada, nel tratto vibonese, la Y10 guidata da Reginald Green, cittadino americano in vacanza con la famiglia. L'auto dei Green venne scambiata da Francesco Mesiano e Michele Iannello, pure lui di Mileto, per quella di un gioielliere.

Nell'inseguimento, Michele Iannello, per indurre l'auto dei Green a fermarsi esplose un colpo di pistola che colpì mortalmente alla testa il piccolo Nicolas, di soli 7 anni che si trovava sul sedile posteriore insieme alla sorellina Eleonor. Il padre Reginald e la madre Margaret decisero di donare gli organi del figlio permettendo di salvare altre vite. Un gesto che commosse il mondo, contribuendo ad accrescere in Italia la cultura delle donazioni degli organi.

Michele Iannello inizio' a collaborare con la giustizia accusandosi di alcuni omicidi di 'ndrangheta. Ma non ammise mai di aver sparato al piccolo Nicholas, accusando molti anni dopo il fratello di essere autore dell'omicidio di Nicholas.

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