Omicidio macellaio a Simeri, arrestati presunti mandanti: una vendetta per punire il padre - VIDEO

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Sellia Marina (Catanzaro) - Nelle prime ore del mattino  i militari della Compagnia Carabinieri di Sellia Marina, nell’ambito dell’operazione denominata “Quinto Comandamento”, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, nei confronti di due indagati, ritenuti i mandanti dell’omicidio aggravato del macellaio Francesco Rosso,  cl. 1980, avvenuto a Simeri Crichi il 14 aprile 2015, mediante l’esplosione di tre colpi di pistola al viso ed al torace quando si trovava intento a lavorare nella macelleria di famiglia. La misura segue temporalmente gli arresti eseguiti il 21 settembre scorso dei quattro soggetti ritenuti esecutori materiali dell’efferato delitto. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, con il sostituto Procuratore dott. Alessandro Prontera, coordinato dal Procuratore Aggiunto dott. Vincenzo Capomolla e dal Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. I militari della Compagnia di Sellia Marina hanno eseguito così l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Evangelista Russo, 70 anni, e Mauro Francesco Mauro, 41 anni. 

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All'origine vi sarebbero i contrasti tra le due famiglie

Dopo l’esecuzione delle misure custodiali in carcere del settembre scorso, a carico dei soggetti ritenuti gli esecutori materiali, le serrate attività condotte hanno trovato pieno riscontro nel dichiarato di Danilo Monti, permettendo agli inquirenti di suffragare l’intera ipotesi investigativa. Sarebbe stato l’odio maturato tra le due famiglie, per risalenti dissidi anche di origine patrimoniale, ad alimentare la sete di vendetta di Russo Evangelista. Dopo una accesa lite avvenuta nel 1999 con il padre del defunto macellaio, Russo avrebbe ordito a più riprese una ferma vendetta nei confronti del suo rivale, giungendo a desiderare di privarlo dell’affetto del figlio. È qui che si innesta il ruolo di Mauro, dipendente e factotum di Russo nella sua ditta di tornitura, che, a totale disposizione del proprio datore di lavoro, da esecuzione alla sua volontà, commissionando l’esecuzione dell’omicidio a Danilo Monti ed ai suoi correi, per un cifra pattuita di euro 30.000, fornendogli inoltre l’arma per l’esecuzione dell’efferato delitto.

Uno degli esecutori si é pentito

Si é pentito e collabora con la giustizia Danilo Monti, di 27 anni, uno dei quattro presunti esecutori materiali dell'omicidio del macellaio Francesco Rosso per il quale stamattina i carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, hanno arrestato i due presunti mandanti, Evangelista Russo, ed un suo dipendente, Francesco Mauro. Insieme a Monti a compiere l'omicidio di Rosso, assassinato il 14 aprile del 2015 per un vendetta trasversale contro il padre Antonio, sarebbero stati Gregorio ed Antonio Procopio e Vincenzo Sculco, tutti già arrestati, sempre dai carabinieri, il 21 settembre scorso. Monti, che ha cominciato a collaborare con gli inquirenti poco dopo l'arresto, ha fornito gli elementi mancanti per ricostruire il quadro probatorio a carico dei mandanti e degli esecutori materiali dell'omicidio. "Quello di Francesco Rosso - ha detto, in conferenza stampa, il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri - é stato un delitto efferato, compiuto in pieno giorno in una macelleria in cui potevano trovarsi altre persone. E' stato importante risolvere questo omicidio anche per lanciare un messaggio di fiducia ai cittadini, ai quali abbiamo dimostrato che possono affidarsi a noi, denunciare e parlare".

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