Omicidio tabaccaio di Asti nel 2014, tra gli arrestati anche un giovane vibonese

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Asti - Puntavano all'incasso della giornata i banditi che, il 19 dicembre 2014, uccisero il tabaccaio astigiano Manuel Bacco. A distanza di oltre tre anni i Carabinieri hanno eseguito cinque misure cautelari nei confronti di altrettante persone.

Omicidio, rapina, detenzione e porto illegale di armi le accuse nei loro confronti. La vittima, intervenuta per difendere la moglie strattonata, fu colpita al torace da alcuni colpi d'arma da fuoco sparati a bruciapelo. Le indagini sull'efferato omicidio del 37enne sono state coordinate dal pm Laura Deodato. Secondo gli inquirenti, la rapina al tabaccaio di corso Alba doveva essere la prima di una lunga serie. Qualcosa andò storto, però, quando la moglie della vittima venne strattonata dai banditi. Un gesto che causò la reazione del tabaccaio, ucciso dai colpi di pistola esplosi dai malviventi per impedirgli la reazione. Il delitto sconvolse l'intera Asti, che proclamò il lutto cittadino in occasione dei funerali di Manuel Bacco.

I responsabili sono stati individuati in Antonio Guastalegname, considerato l’organizzatore della rapina, il figlio Domenico, Jacopo Chiesi, Giuseppe Antonio Piccolo e Fabio Fernicola, gli ultimi due residenti ad Asti. A far fuoco sarebbe stato Jacopo Chiesi, incensurato di 24 anni. Faceva parte di una banda composta da altri tre uomini, padre e figlio astigiani che aspettavano in auto mentre il ventenne e un complice di Vibo Valentia erano entrati nel negozio a scopo di rapina. I carabinieri sono risaliti alla banda dopo oltre tre anni di indagini.

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