Operazione contro narcotraffico, Luberto: “Clan sono stati capaci di diventare broker” - VIDEO

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Catanzaro - "Questa inchiesta dimostra la crescita delle cosche della Calabria settentrionale. I clan rossanesi sono stati capaci di diventare broker internazionali per lo spaccio di stupefacenti sfruttando non solo un controllo capillare del territorio ma anche la solidità economica del clan degli Zingari, loro stretti alleati". A dirlo è stato il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Luberto che ha illustrato i risultati dell'operazione su un narcotraffico gestito dalla 'ndrangheta, insieme al procuratore Nicola Gratteri e al generale Giuseppe Governale, comandante del Ros dei carabinieri, e ed ai vertici locali dei carabinieri e della Guardia di finanza. L'attività investigativa è partita all'indomani dell'arresto del boss latitante Nicola Acri, fermato a Bologna dai carabinieri il 20 novembre 2010. Al momento dell'arresto con lui c'era Francesco Carbone di Gioia Tauro. Proprio seguendo le mosse di quest'ultimo gli inquirenti hanno ricostruito la rete di contatti messa in piedi dai trafficanti rossanesi.

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A Rossano, ha evidenziato il capitano Angelo Proietti, comandante della Compagnia, "grazie all'attività di pedinamento abbiamo visto che gli spacciatori erano autorizzati dalla consorteria che decideva i luoghi di vendita, il prezzo e le quantità di stupefacenti". Per il tenente colonnello Michele Di Nunno, comandante del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro, l'inchiesta ha mostrato "l'eccezionale vitalità dell'organizzazione, che faceva ricorso in modo spasmodico a conversazioni tramite Skype, e-mail criptate e schede telefoniche 'dedicate' quasi sempre intestate a soggetti del tutto estranei al gruppo".

Governale (Ros), attenzione puntata su Calabria

"La nostra attenzione è concentrata sulla Calabria, questo territorio è il centro di gravitazione dello sforzo operativo nazionale". A dirlo è stato il generale Giuseppe Governale comandante del Ros dei carabinieri. L'alto ufficiale dell'Arma, che ha presenziato alla conferenza stampa ha partecipato a una riunione "operativa e organizzativa" insieme al procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, all'aggiunto Vincenzo Luberto, al comandante della Legione Calabria dei carabinieri, Andrea Rispoli, al generale della Guardia di finanza Gianluigi Miglioli ed al comandante del Gico Michele Di Nunno.

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"I clan calabresi - ha aggiunto Governale - sono oggi la mafia più potente, capace addirittura di scompaginare i mercati finanziari mondiali, per questo nonostante le carenze di organico l'Arma ha deciso un ulteriore impegno su questa terra. Ci sono ancora troppi che pensano di avere una patente per esercitare il potere sui calabresi. A breve ne ritireremo tante di queste patenti. Lavoreremo come un martello pneumatico". Miglioli ha sottolineato "il grande entusiasmo che c'è tra le forze dell'ordine. Siamo convinti che porteremo qualcosa di nuovo per questo territorio". Gratteri, infine, ha pubblicamente ringraziato i vertici di carabinieri e guardia di finanza per l'attenzione avuta nei confronti del distretto di Catanzaro: "Abbiamo a disposizione ufficiali di polizia giudiziaria di primissimo piano che mi onoro di coordinare; sono molto fiducioso sui risultati che otterremo" ha detto.

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