Operazione “Easy Allowance”, sequestrati beni per oltre 2 mln nel cosentino

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Cosenza - Beni per oltre 2 milioni di euro sono stati sequestrati dagli uomini della Guardia di Finanza di Sibari (Cs) che hanno eseguito 242 decreti emessi dal Tribunale di Castrovillari (CS), su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettante persone indagate in quanto indebitamente beneficiarie di indennita' di accompagnamento e indennita' previdenziali ed assistenziali. La misura cautelare, rapportata all'indebito beneficio economico ottenuto, il cui valore ammonta ad oltre 2,1 milioni di euro, ha riguardato beni mobili, immobili, disponibilita' finanziarie e quote societarie nella disponibilita' degli indagati. Si tratta, in particolare di 120 terreni, 83 unita' abitative, 2 locali commerciali, 101 autovetture, 13 motoveicoli. Le Fiamme Gialle, gia' nel mese di ottobre 2015, nell'ambito dell'operazione denominata "Easy Allowance", avevano eseguito 11 misure cautelari personali nei confronti di persone che avevano percepito o consentito a terzi di percepire indebitamente le indennita' pensionistiche, previdenziali ed assistenziali erogate dall'Inps di Castrovillari (CS) e dall'Inail di Napoli. Dagli accertamenti sulla truffa ai danni dell'istituto di previdenza, relativi a 615 pratiche di pensione illegittime, sarebbe emersa l'attribuzione fittizia, ai beneficiari indebiti, della qualita' di erede dell'avente diritto attraverso l'impiego di atti falsificati.

In tutti i casi accertati, l'indebita erogazione delle indennita' sarebbe stata ottenuta attraverso l'inserimento dei dati nel sistema telematico dell'Inps avvenuto con l'utilizzo della matricola di accesso dell'indagato principale, gia' responsabile dell'ufficio liquidazioni dello stesso ente pubblico, arrestato dagli inquirenti. Le condotte truffaldine risulterebbero tutte precedute dalla falsificazione della documentazione attestante i requisiti richiesti, rilevata a seguito di accertamenti condotti dai finanzieri negli uffici anagrafe dei comuni interessati; i distretti sanitari competenti e vari studi notarili Con riferimento, invece, alle truffe scoperte ai danni dell'Inail, relative alle indennita' percepite da 22 operatori marittim, anagraficamente inesistenti, la maggior parte di esse e' stata eseguita tramite la diretta immissione dei relativi dati nel sistema informatico dell'Istituto, in assenza di documentazione giustificativa. Si tratta di falsi certificati medici, falsi documenti d'identita', ed estremi di conti correnti bancari on line, accesi tramite promotori finanziari autorizzati e riferiti a soggetti anagraficamente inesistenti, per la cui accensione sono stati utilizzati falsi documenti di identita'.

L'inserimento dei dati nel sistema informatico dell'Inail, necessario per consentire la liquidazione delle indennita' e la loro successiva erogazione a favore dei soggetti indebiti beneficiari, e' stata eseguita da un dipendente dell'Istituto, gia' addetto all'ufficio pensioni dello stesso ente, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari. Di fondamentale importanza si sono rivelati i complessi accertamenti bancari svolti dai finanzieri del gruppo di Sibari, che hanno interessato circa 500 conti correnti, libretti a risparmio, mandati di pagamento, con il conseguente interessamento di oltre 30 istituti finanziari. L'analisi trasversale di tutta la relativa documentazione acquisita alle indagini, oltre a individuare gli effettivi indebiti beneficiari delle indennita', ha consentito, tra l'altro, di rilevare l'utilizzo da parte del sodalizio di 51 conti corenti bancari, di fatto intestati a soggetti anagraficamente inesistenti, per incassare, veicolare e polverizzare i proventi derivanti dalle frodi, con l'intento di rendere piu' difficoltosa la ricostruzione dell'effettivo flusso finanziario. L'attivita' investigativa ha consentito, in diverse fasi, di denunciare 12 persone per i reati di associazione a delinquere e truffa; 22 soggetti "anagraficamente inesistenti" per concorso in truffa; 447 persone per falsita' ideologica commessa da privato in atto pubblico e concorso in truffa. Due i fermi eseguiti; 11 le misure cautelari personali, di cui una in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 6 di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 

Si e' inoltre proceduto al sequestro preventivo di beni, finalizzato alla confisca anche per equivalente, sino alla concorrenza del valore complessivo di circa 7 milioni, disposto, nel tempo, dalle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Castrovillari, Cosenza, Paola e Lamezia Terme; del sequestro conservativo di beni, a carico dell'indagato principale, sino alla concorrenza dell'importo complessivo di 4,5 milioni, disposto dalla Procura regionale della Corte dei Conti. A conclusione delle indagini, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari (CS) ha disposto il rinvio a giudizio di oltre 350 persone indagate, quali indebiti beneficiari delle indennita'.

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