Lamezia Terme - Arresti questa mattina tra Catanzaro e Lamezia per 22 persone ritenute appartenenti ad una cosca di 'ndrangheta e per diversi pubblici amministratori. I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati e diretti dalla Procura della Repubblica – Dda di Catanzaro, con il supporto dello S.c.i.c.o. di Roma, hanno eseguito 24 ordinanze di custodia cautelare (12 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, tra cui anche l'ex parlamentare Pino Galati) e il sequestro di beni per un valore di dieci milioni di euro. Sotto la lente della finanza, un'indagine sulla cosca Iannazzo-Cannizzaro-Daponte dal 2010 al 2018 che tra le tante attività si occupa "attraverso la famiglia Putrino del controllo del servizio ambulanza dell'Asp". Il Procuratore Nicola Gratteri in conferenza stampa parla anche della guerra con il "gruppo Rocca", guerra che termina con un accordo tra il "gruppo Putrino e Rocca" per la gestione del servizio ambulanze.
Nell'inchiesta è, infatti, coinvolto quello che gli inquirenti definiscono come "gruppo Putrino" che "sin dal 2009 - in base alle ricostruzioni degli inquirenti - ad acquisire una posizione di dominio nel settore delle autoambulanze , delle onoranze funebri e delle forniture di materiale sanitario, aggiudicandosi la gara di appalto relativa alla gestione del servizio delle ambulanze 118 bandita dall'Asp di Catanzaro dal 2010 a sino al 2017. Il gruppo imprenditoriale ha continuato ad operare in assenza di gara formale in seguito di plurime oltre che illegittime proroghe ottenute Grazie ai rapporti privilegiati tra i vertici del gruppo criminale Iannazzo-Cannizzaro-Daponte e numerosi dirigenti dell'Asp, tra cui Giuseppe Perri (commissario e poi direttore generale dell'Asp), Giuseppe Pugliese (già direttore amministrativo) e ancora Eliseo Ciccone (già responsabile Suem 118) nei cui confronti vengono contestati plurimi episodi di abuso d’ufficio". Analoghe condotte con l’aggravante della finalità mafiosa vendono contestate anche due esponenti della politica lametina che avrebbero rappresentato, secondo quanto emerso dalle indagini, l’anello di congiunzione tra il contesto ‘ndranghetistico e la dirigenza Asp coinvolta: l'ex parlamentare Giuseppe Galati e Luigi Muraca, cl. ’68 ex consigliere del comune di Lamezia.
Sono stati arrestati anche Antonio Tommaso Strangis, Italo Colombo, Eliseo Ciccone, Giuseppe Luca Pagnotta e Francesco Serapide. A loro carico episodi di corruzione, rivelazione di segreto di ufficio, frode nelle pubbliche forniture, induzione indebita a dare e promettere utilità, falso. Tutti sottoposti agli arresti domiciliari.
Custodia cautelare in carcere
Pietro Putrino 73 anni di Lamezia Terme
Diego Putrino, 36 anni di Lamezia Terme
Diego Putrino, 51 anni di Lamezia Terme
Vincenzo Torcasio, detto Enzino, 38 anni di Lamezia Terme
Silvio Rocca, 61 anni di Lamezia Terme
Pietro Rocca 63 anni di Lamezia Terme
Ugo Bernardo Rocca, 33 anni di Lamezia Terme
Pietro Ferrise, 59 anni di Lamezia Terme
Alfredo Gagliardi, 40 anni di Lamezia Terme
Tommaso Antonio Strangis, 53 anni di Lamezia Terme
Franco Antonio Di Spena, 45 anni di Lamezia Terme
Pasquale Reillo, 52 anni di Lamezia Terme
Arresti domiciliari
Roberto Frank Gemelli, 54 anni di Lamezia Terme
Sebastiano Felice Corrado Mauceri, 56 anni di Lamezia Terme
Giuseppe Galati, 57 anni di Lamezia Terme
Luigi Muraca, 50 anni di Lamezia Terme
Giuseppe Pugliese, 50 anni di Crotone
Giuseppe Perri, 65 anni di Falerna
Eliseo Ciccone, 65 anni di Catanzaro
Arresti domiciliari per il secondo filone che riguarda condotte illecite perpetrate nell'affidamento e nella gestione del servizio autoambulanze occasionale e su chiamata:
Tommaso Antonio Strangis, 53 anni di Lamezia Terme
Eliseo Ciccone, 65 anni di Catanzaro
Italo Colombo, 48 anni di Catanzaro
Giuseppe Luca Pagnotta, 45 anni di Montepaone
Francesco Serapide, 45 anni di Catanzaro
I particolari dell’operazione “Quinta Bolgia” sono stati illustrati dal Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla, dal comandante provinciale di Catanzaro Davide Rametta e dal comandante dello S.c.i.c.o. di Roma Alessandro Barbera presso la sede del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro.
"Avevano il controllo di una parte dell'ospedale di Lamezia Terme"
L'inchiesta nasce da due diverse indagini strettamente collegate. Il primo filone d'indagine condotto dal Gico riguarda la disarticolazione di due sottogruppi di 'ndrangheta che agivano in stretta connessione con i gruppi imprendoriali Putrino e Rocca, che in base alle ricostruzioni degli inquirenti in conferenza stampa "avevano il controllo di una parte dell'ospedale di Lamezia Terme, anche attraverso modalità intimidatorie, vessavano i parenti dei deceduti all'interno dell'ospedale per accaparrarsi il servizio di onoranze funebri. Con il presunto sostegno di due necrofori dell'ospedale di Lamezia Terme". Nel momento in cui il "gruppo Putrino ha subito un'interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Catanzaro, è subentrato l'altro gruppo Rocca". Le indagini hanno beneficiato, affermano "di riscontri di numerosi e affidabili collaboratori di giustizia".
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