Lamezia, processo Chimera: ecco la sentenza in Cassazione

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Lamezia Terme – È arrivato in Cassazione il processo “Chimera” scaturito dall’operazione omonima contro la cosca lametina “Cerra-Torcasio-Gualtieri”. In linea generale sono state confermate tutte le pene con solo qualche annullamento. Si chiude così l'ultimo capitolo del processo che in appello era terminato con la conferma delle condanne inflitte in primo grado per i 34 imputati che avevano scelto il processo ordinario e una ridetermina. La sentenza di primo grado, invece, si era conclusa con la condanna di tutti gli imputati, eccetto tre assoluzioni.

La sentenza della Cassazione

La sesta sezione della Corte di Cassazione: annulla senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti di Pasquale Cerra rideterminando la pena inflitta in 9 anni di reclusione e 8mila euro di multa, rigettando nel resto il ricorso.

Annulla la sentenza impugnata nei confronti di Antonio Villella e Alessandro Durante e rinvia per nuovo giudizio ad altra sezione della Corte di Appello di Catanzaro.

Annulla la sentenza impugnata nei confronti di Nino Cerra, 27 anni e Giovanni Torcasio limitatamente alla partecipazione al reato associativo e rinvia per nuovo giudizio ad altra sezione della Corte di Appello di Catanzaro. Rigetta nel resto i ricorsi, dichiarando definitiva la responsabilità dei due imputati per i reati di estorsione aggravata.

Rigetta i ricorsi di tutti gli altri che condanna al pagamento delle spese processuali. Li condanna poi, ad eccezione di Luciano Cimino, al pagamento delle spese di rappresentanza e difesa sostenute dalla parte civile Comune di Lamezia Terme, che liquida in 4.500 euro. Li condanna inoltre, (compreso Cimino), al pagamento delle spese di rappresentanza e difesa sostenute dalle parti civili Fai (Federazione antiracket italiana) e Ala (Associazione antiracket Lamezia) in 4.500 euro per ciascuna delle parti civili.

Condanna, inoltre, Nicola Gualtieri al pagamento delle spese di rappresentanza e difesa sostenute dalla parte civile Pasquale Mercadante, per 3.500 euro.

 

Questa, invece, la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro del 20 luglio 2017:

  • Nino Cerra, «il vecchio” e «Zu’ Nino”, 13 anni e 4 mesi
  • Teresina Cerra, 10 anni
  • Pasquale Cerra, alias “Ciancimino”, 9 anni e 4 mesi, 8.000 euro di multa
  • Luca Cerra, 6 anni e 5.000 euro di multa
  • Vincenzo Torcasio, 13 anni
  • Alessandro Torcasio cl. 86, 7 anni e 8 mesi
  • Pasquale Torcasio, inteso “Carro” e “Cicciobello”, 7 anni e 8 mesi
  • Francesco Tropea, 7 anni e 8 mesi
  • Angelina Torcasio, 3 anni e 8 mesi e 12.000 euro di multa
  • Emilio Francesco Gualtieri, alias “cinque lire”, “U’ russu”, 8 anni e 6.000 euro di multa
  • Maria Gualtieri, 4 anni
  • Nicola Gualtieri, inteso “Bomboletta”cl.92, 12 anni e 8.000 euro di multa
  • Antonia Gualtieri, 3 anni e 8 mesi, 1200 euro di multa
  • Ottorino Rainieri, 10 anni e 8 mesi, 6.000 euro di multa
  • Gennaro Muraca, 7 anni e 4 mesi, 5000 euro di multa
  • Antonio Villella, inteso “Crozza”, 7 anni e 8 mesi
  • Giuseppe Gullo, 8 anni e 6000 euro di multa
  • Pasquale Carnovale, 7 anni e 8 mesi
  • Paolo Paone, 7 anni e 4 mesi, 5.000 mila euro di multa
  • Antonio Paradiso, alias Zu’ Toto”, 7 anni e 4 mesi
  • Gaetano Larosa, 8 anni, 6.000 euro di multa
  • Nino Cerra, cl.91, 7 anni e 4 mesi, 5000 euro di multa
  • Angelo Francesco Paradiso inteso “Ciccio e Ciccuzzu”, 7 anni e 4 mesi
  • Pasquale Torcasio, cl. 69, 14 anni
  • Domenico Torcasio, inteso “u’ Mongolo”, Mico e Micariellu”, 8 anni e 8 mesi, 6000 euro di multa
  • Giovanni Torcasio, inteso “U’ Craparu”, “padre di Vincenzo”, 8 anni, 6.000 euro di multa
  • Federico Gualtieri, inteso “u’ Zuppariellu”, 8 anni, 6000 euro di multa
  • Antonio Gualtieri, 13 anni e 4 mesi
  • Francesco Gualtieri, 8 anni e 6.000 euro di multa
  • Cesare Gualtieri, 14 anni
  • Nicola Gualtieri, cl.45, inteso, “Zu’ Nicola”, “il vecchio padre di Gianni”, “u Craparu”, “U’ Zingaro”, 8 anni e 8 mesi, 6.000 euro di multa
  • Luciano Cimino, 4 anni e 8 mesi, 6.000 euro di multa
  • Alessandro Durante, 8 mesi

RIDETERMINA

  • Giancarlo Chirumbolo, 7 anni e 6 mesi (in primo grado 6 anni) - previo riconoscimento della continuazione con un’altra sentenza d’appello del 25 giugno 2014.

  

A rappresentare l’Associazione Antiracket, l’avvocato Carlo Carere, per il comune di Lamezia, l’avvocato Caterina Restuccia. Il collegio difensivo era composto, tra gli altri, dagli avvocati Careri, Cerra, Gambardella, Cerminara, Canzoniere, Larussa, Spinelli, Andricciola e Staiano.

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