Processo “Gambling”: ‘ndrangheta e scommesse online illegali, 29 condanne in abbreviato

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Reggio Calabria - Il gup di Reggio Calabria, Nicolò Marino, a conclusione del dibattimento con rito abbreviato, ha inflitto condanne per quasi due secoli di reclusione nei confronti di 29 persone imputate nel processo "Gambling", scaturito da un'inchiesta della Dda, su un giro truffaldino di scommesse elettroniche con base a Malta e centinaia di centri di raccolta in Calabria e fuori dalla regione. Sei gli imputati che sono stati assolti. Si tratta di Saverio Ambroggio, Francesco Chirico, Giuseppe Preiti, Rocco Restuccia e Francesco e Giuseppe Zungri. I reati contestati, a vario titolo, agli imputati erano associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo di giochi e scommesse, truffa, evasione fiscale e riciclaggio.

Le condanne più pesanti (12 anni) sono state inflitte al boss della 'ndrangheta Giovanni Ficara ed a Terenzio Minniti, Venerando Puntorieri e Cesare Ventura. Dieci anni, invece, per Vincenzo Nettuno, fratello di Letterio Nettuno, un ragazzo di 16 anni ucciso con un palo infilatogli nel cuore da uomini della cosca 'Latella' negli anni della guerra di 'ndrangheta. Quattro anni di reclusione sono stati inflitti al collaboratore di giustizia Mariolino Gennaro, legato alla cosca Tegano ed organizzatore del giro truffaldino di scommesse elettroniche. L'organizzazione, secondo la pubblica accusa rappresentata dal sostituto procuratore distrettuale Stefano Musolino, era in grado di incamerare in media da ogni centro scommesse oltre duecentomila euro a settimana. Nel corso dell'operazione gli inquirenti avevano sequestrato beni per quasi un miliardo di euro, compresi quelli di Mariolino Gennaro. Il Gup ha anche disposto per gli imputati condannati il risarcimento dei danni in favore del Ministero dell'Interno e del'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che si erano costituiti parte civile.

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