Processo Perseo: altri sette testimoni in aula - VIDEO

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Lamezia Terme - In aula sette testimoni chiamati dal legale Mario Murone sulla posizione del dottore Carlo Curcio Petronio che, secondo gli inquirenti, faceva parte della filiera di persone legate alle truffe assicurative messe in atto dalla cosca. Ai sette dottori, alcuni medici dell’equipe del reparto del pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme ed alcuni radiologi, il legale di Petronio, Mario Murone, ha sottoposto dei verbali in merito alle visite che i medici hanno effettuato su diversi pazienti dopo gli incidenti stradali. Antonella Ferrise, Giuseppe Di Leo, Angela Gigliotti, Giovanna Nesci, Saverio Alfredo Ciciarello, Rosarino Procopio hanno risposto alle domande dell’avvocato Mario Murone, analizzando i verbali dei referti a loro firma e ne hanno spiegato la procedura: “Le radiografie vengono visualizzate tramite un monitor come medici ci limitiamo a descrivere quello che vediamo sullo schermo, il paziente fisicamente non lo vediamo - spiega il dottor Di Leo”. Il tutto avviene quindi automaticamente.

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Dalle testimonianze è emerso che erano i sette medici a firmare i verbali con le prime diagnosi, giorni di prognosi e terapie frutto della valutazione medica, successivamente rimandavano i pazienti a visita specialistica ma non sapevano chi sarebbe stato l’ortopedico ad effettuare la successiva visita. La certezza delle fratture, quindi, si avevano solo con la successiva radiografia. Il dottor Petronio, in quanto ortopedico, poteva rispondere alle consulenze anche se “gli ortopedici cambiano ogni giorno ma lui c’era con maggiore frequenza - spiega la dottoressa Gigliotti”. Invece, al dottor Sebastiano Assisi, il legale di Petronio chiede se ricorda di aver mai visitato Giuseppe Giampà dopo un incidente automobilistico, “sono passati anni, non ricordo - dichiara il dottore”.

L’avvocato Marchese chiede gli arresti domiciliari per il suo assistito, Antonio Voci, considerando che "le sue patologie che non possono essere curate nella casa circondariale".

R.V.

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