Processo Perseo: Gianpaolo Bevilacqua assolto in appello

corte-ap-bevil.jpg

Catanzaro - La Corte di Appello di Catanzaro ha assolto “perché il fatto non sussiste”, Gianpaolo Bevilacqua, a conclusione dello stralcio del processo Perseo. Bevilacqua era stato condannato a 4 anni e otto mesi in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. In appello, invece, il procuratore generale ha chiesto la condanna a 6 anni e 4 mesi e le parti civili (comune di Lamezia Terme e Antiracket) hanno chiesto la condanna e il risarcimento danni. Oggi, quindi, dopo la discussione dell’avvocato Gambardella è arrivata l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”.

In primo grado era caduto il reato di estorsione mentre era stato condannato per quanto riguarda il concorso esterno in associazione mafiosa a 4 anni e 8 mesi. Nel corso del dibattimento aveva suscitato particolare attenzione, uno scontrino fiscale con su scritta la firma di Bevilacqua che era stato presentato ai giudici, come prova. Il giudice Carè aveva disposto la perizia sullo scontrino che aveva accertato l’autenticità della firma ma che non si potesse comunque stabilire una datazione certa per lo stesso scontrino benché risalente nel tempo. Il giudice, infine, lo aveva condannato a 4 anni e 8 mesi per quanto riguarda il concorso esterno in associazione mafiosa, mentre era decaduta l'estorsione. Oggi, si è conclusa con l’assoluzione il processo in appello a carico di Bevilacqua.

© RIPRODUZIONE RISERVATA