Processo Perseo: la parola passa ai testimoni - VIDEO

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Lamezia Terme - Nuova udienza nell'ambito del processo denominato "Perseo". A parlare oggi, nell’aula Garofalo del tribunale di Lamezia davanti al Presidente Fontanazza e, a latere, i giudici Aragona e Martire, sono alcuni testimoni di polizia giudiziaria chiamati a rispondere alle domande del pm Elio Romano e, successivamente dei legali della difesa, in merito ad alcuni episodi legati alla cosca Giampà emersi nel corso della loro attività di trascrizione delle intercettazioni ambientali audio-video in particolare in riferimento ad Andrea Crapella. I primi testimoni (l'appuntato Scuticchio e il brigandiere Viterbo dei carabinieri), non hanno però niente da dichiarare in merito, in quanto non hanno svolto attività d’indagini su Crapella. L’appuntato si sarebbe occupato, invece, di trascrizioni di intercettazioni ambientali in merito ad alcuni imprenditori come Rocco Mangiardi e l'associazione Ala. Testimonianze che, quest’oggi, non hanno apportato alcun contributo in merito alle richieste del Pm.

Assente, all'inizio dell'udienza, l’altro teste chiamato in aula, un imprenditore lametino. Il tribunale ha così disposto l’immediata convocazione e accompagnamento in tribunale a carico di quest’ultimo. L'imprenditore Lucia, 38 anni di Pianopoli, sopraggiunto in aula per testimoniare nell’ambito del Processo Perseo in quanto titolare di un’impresa di costruzioni a Cancello frazione di Serrastretta. L’imprenditore giustifica la sua assenza, dovuta ad un impedimento sul lavoro e, racconta di un atto intimidatorio a suo carico.

“Ero all’interno del cantiere quando ho sentito un motorino che rallentava davanti al cancello per poi ripartire, sono andato a vedere e ho trovato una bottiglietta di benzina con accanto un accendino. Era sera e, istintivamente ho preso la macchina per inseguirli. Ad un certo punto, ho raggiunto il motorino ma, a seguito di un urto sono finito fuori strada. A bordo del mezzo c’erano due persone e, al gesto di mettere la mano nella giacca, ho arretrato”, racconta l’imprenditore cercando di ricordare l’episodio avvenuto nel 2011. L’imprenditore si è rivolto subito ai carabinieri, oggi però non sa descrivere al Pm com’erano fisicamente le persone a bordo del motorino, confermando quello che ha dichiarato all’epoca dei fatti. “Non ho più subito altri atti intimidatori” dichiara infine il testimone Lucia.

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