Processo Perseo: pentito Angotti, "mia moglie intimidita" - VIDEO

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Lamezia Terme - È ripreso, nell’aula Garofalo del Palazzo di Giustizia, il controesame del collaboratore di giustizia Giuseppe Angotti nell’ambito del processo Perseo contro le cosche lametine. In aula il presidente Fontanazza e i giudici a latere Aragona e Monetti. Angotti ha rinnovato l’invito ai giornalisti di non pubblicare la sua immagine. Il collaboratore, infatti, con il sistema di videoconferenza, può vedere l’interno dell’aula Garofalo, cioè il collegio, le parti e i presenti, mentre l’immagine di Angotti è proiettata di spalle. Il timore del pentito sta nel fatto che “nella sessione precedente mia moglie mi ha confidato che il fratello (Giuseppe Notarianni, ndr) le ha fatto gesti di intimorimento”. Il collegio ha quindi deciso di allontanare il cognato dalle prime file dell’aula.

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Gesti che, probabilmente, avrebbero intimorito Rosanna Notarianni a non riuscire ad esprimersi liberamente nell’udienza del 13 marzo dove era chiamata a testimoniare, motivo per cui il presidente Fontanazza aveva chiesto la perizia per verificare la capacità a testimoniare della collaboratrice di giustizia.

A svolgere il controesame, l’avvocato Aldo Ferraro che ha osservato come Angotti continua a tenersi aggiornato sulle vicende lametine consultando testate gioralistiche on line. L’avvocato Ferraro contesta, in riferimento ai rapporti della famiglia Notarianni con imprenditore Chirico, in particolare l’episodio del 2006. “Mi è stato proposto di andare da Chirico e invece di dargli 50.000 euro gliene davo 10.000 ad Aldo però mi prendevo lo stesso 50.000 euro di beni”. “Per quale motivo le avrebbero proposto di prendere 50.000 euro di prodotti dando 10.000 euro visto che i rapporti con in Notarianni non erano sereni? chiede Ferraro”. “Dall’88 al ‘90 è successo quello che è successo... è finita li… poi i rapporti erano intimi e mi hanno chiesto di entrare in famiglia non come cognato (si riferisce alla proposta del Battesimo ndr) quindi non c’era inimicizia”. “Lei accettò la proposta?”. “No - risponde - ho accettato dei piccoli favori ma non quella soluzione”. L’Avvocato contesta, inoltre, il fatto che Angotti nei verbali del 2009 fece riferimento solo ad Aldo Notarianni non a Giuseppe. Angotti ha chiarito come tutti insieme parlavano di cosa serviva per la ristrutturazione della casa ma conferma il verbale del 2009. Ferraro ha poi chiesto ad Angotti se ricorda della candidatura della moglie alle elezioni politiche comunali del 4 aprile del 2005, Giuseppe Angotti conferma.

Le denunce da parte della moglie

Alla domanda dell’avvocato in merito alle denunce del 2008 da parte della moglie Rosanna Notarianni, che si presentò presso i carabinieri e poi presso la Procura della Repubblica per sporgere denuncia nei confronti del marito a causa del suo allontanamento insieme alle figlie e, alla denuncia per gli atti di violenza subiti, Angotti risponde con una domanda: “sicuro che erano dichiarazioni fatte da mia moglie o era stata indotta?”. “Non sono state denunce formate da mia moglie – ribadisce - c'è stato il coinvolgimento della famiglia, i nostri rapporti erano buoni”.

Il 27 marzo in aula Guglielmo Capo

Venerdi 27 marzo in aula sarà sentito Guglielmo Capo, collaboratore di giustizia che ha militato in un clan camorristico napoletano e che, secondo quanto emerso dalle indagini, ha frequentato l'abitazione di Vincenzo Giampà tra il 2006 e il 2007.

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