Processo "Reventinum", continuano discussioni avvocati per gli imputati dell'omicidio Pagliuso: a giugno la sentenza

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Lamezia Terme – Si avvia alla fase conclusiva il processo "Reventinum” che vede imputati dieci persone fra cui Pino Scalise ritenuto, insieme a Luciano Scalise, il mandante dell’omicidio dell’avvocato penalista Francesco Pagliuso avvenuto il 9 agosto del 2016 nel cortile della sua abitazione, a Lamezia. Oggi sono proseguite le discussioni dei difensori di alcuni degli imputati. In particolare, è stata affrontata in aula, davanti al giudice Carè, la posizione di Pino Scalise in relazione dell’omicidio Pagliuso. L’avvocato Giorgio Vianello Accorretti del foro di Roma, a termine della sua discussione ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito.

L’avvocato Piero Chiodo ha discusso per le posizioni di Luciano e Pino Scalise solo per quanto riguarda l’omicidio dell’avvocato lametino. L’udienza è stata rinviata poi al 24 maggio per le ultime discussioni dei difensori: l’avvocato Antonio Larussa dovrà discutere per la posizione di Angelo Rotella e l’avvocato Chiodo dovrà concludere per quanto riguarda gli imputati Pino e Luciano Scalise. Fissata anche la data per la sentenza che è prevista il 7 giugno 2021. Alle scorse udienze il pubblico ministero Andrea Buzzelli aveva chiesto la condanna a trent’anni di reclusione per Pino Scalise e Luciano Scalise, nonché la condanna di tutti gli altri imputati a pene variabili dai due anni ai 14 anni e l'assoluzione per Antonio Pulitano. 

Il processo è scaturito dall’operazione scattata il 10 gennaio dello scorso anno contro il cosiddetto "gruppo storico della montagna". Si tratta dell'unione di un primo filone partito dalla vicenda giudiziaria derivata dall’omicidio dell’avvocato penalista Francesco Pagliuso. Nell’operazione era stato coinvolto anche il presunto killer, Marco Gallo, che ha chiesto il rito ordinario. Il secondo stralcio è legato ad altre fattispecie di reato che vanno da alcuni casi di estorsione a tentate estorsioni che sarebbero state commesse ai danni di alcuni imprenditori che operano nelle zone montane del lametino.

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