Processo "Reventinum": ergastolo per i presunti mandanti dell'omicidio Pagliuso e 5 assoluzioni

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Catanzaro – Due condanne all’ergastolo per i presunti mandanti dell’omicidio di Francesco Pagliuso avvenuto la sera del 9 agosto 2016 intorno alle 10 mentre l'avvocato rincasava, nel cortile della sua abitazione in via Marconi. Cinque le assoluzioni e condanne per altri tre imputati dai 6 agli 8 anni di reclusione. Si è concluso così il processo denominato “Reventinum” tenuto a Catanzaro davanti al Gup Piero Carè. 

Per l'accusa formulata dalla Dda sia Pino che Luciano Scalise, "in concorso morale e materiale tra di loro, quali capi dell'omonima cosca ed in qualità di mandanti, e con il killer Marco Gallo (imputato in un altro procedimento), deliberavano l'assassinio dell'avvocato Pagliuso" incaricando Gallo per l'esecuzione dell'omicidio. Secondo l'accusa si è trattato di un "delitto commissionato perché l'avvocato Pagliuso era dagli Scalise ritenuto responsabile di aver agevolato e favorito il capo della cosca rivale Domenico Mezzatesta, sia nel processo che vedeva quest'ultimo, insieme al figlio Giovanni responsabile del duplice omicidio di Giovanni Vescio e Francesco Iannazzo", sia nel periodo della latitanza di Mezzatesta durante la quale veniva ucciso Daniele Scalise, figlio di Pino e anch'egli elemento di spicco della sua consorteria.

Le condanne

Pino Scalise - ergastolo

Luciano Scalise - ergastolo

Angelo Rotella - 8 anni e 4 mesi

Andrea Scalzo - 8 anni e 2 mesi

Vincenzo Mario Domanico - 6 anni e 8 mesi

Assoluzioni: 

Domenico Mezzatesta e Giovanni Mezzatesta (difesi dall’avvocato Antonio Gigliotti)

Eugenio Tomaino (difeso dall’avvocato Ortensio Mendicino)

Cleo Bonacci (difeso dall’avvocato Antonello Mancuso)

Antonio Pulitano (difeso dall’avvocato Antonio Larussa) 

Assolti "perchè il fatto non sussiste" i Mezzatesta, Tomaino e Bonacci mentre Pulitano è stato assolto" perchè il fatto non costituisce reato".

Il processo è scaturito dall’operazione scattata il 10 gennaio dello scorso anno contro il cosiddetto "gruppo storico della montagna". Si tratta dell'unione di un primo filone partito dalla vicenda giudiziaria derivata dall’omicidio dell’avvocato penalista Francesco Pagliuso. Nell’operazione era stato coinvolto anche il presunto killer, Marco Gallo, che ha chiesto il rito ordinario. Il secondo stralcio è legato ad altre fattispecie di reato che vanno da alcuni casi di estorsione a tentate estorsioni che sarebbero state commesse ai danni di alcuni imprenditori che operano nelle zone montane del lametino. Tra reati, per alcuni imputati, anche quello di violenza privata e sequestro di persona ai danni dell'avvocato Francesco Pagliuso.

Nel collegio difensivo gli avvocati Larussa, Canzoniere, Chiodo, Vianello Accorretti, Ferraro, Nimpo, Mancuso, Gigliotti, Mendicino, Penna.

I risarcimenti alle parti civili

A tutti i condannati è applicata la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici, per Pino e Luciano Scalise l'interdizione legale, interdizione legale per la durata della pena anche per Andrea Scalzo, Angelo Rotella e Vincenzo Mario Domanico. Pino e Luciano Scalise condannati al pagamento per risarcimento del danno di 300mila euro in favore di Antonella Vasto, di 330mila euro per Leonardo Giovanni Pagliuso, 140mila euro per Antonia Pagliuso, 20mila euro per Giovanni Albanese, 20mila euro per Mattia Albanese, 300mila euro per Giovanni Battista Pagliuso, 300mila euro per Rosa Grandinetti, 140mila euro per Pirluigi Folino, 15mila euro per la Camera penale di Lamezia.

Pino e Luciano Scalise e Angelo Rotella sono stati condannati anche al pagamento per risarcimento danno di 10mila euro per il Comune di Platania e 10mila per il Comune di Serrastretta.

Andrea Scalzo e Vincenzo Mario Domanico sono stati condannati al pagamento di 10mila euro per risarcimento danni alla Regione Calabria e 10mila euro per la Provincia di Catanzaro. Pino e Luciano Scalise, Angelo Rotella, Andrea Scalzo e Vincenzo Mario Domanico dovranno pagare anche 10mila euro a favore dell'associazione antiracket di Lamezia, 10mila euro al Comune di Lamezia Terme, 20mila al Comune di Decollatura e 20mila euro al Comune di Serrastretta. Su tutti i condannati peserà anche il pagamento per le spese legali.

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