Processo Stammer contro traffico internazionale cocaina, in aula la perizia sulle intercettazioni

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Catanzaro – Si è tornati in aula a Catanzaro per il processo che si sta celebrando con il rito abbreviato e che prende il nome dall’operazione “Stammer” che nel gennaio dello scorso anno ha scoperto un giro di traffico internazionale di stupefacenti.

Al centro dell’udienza, davanti al giudice Mariotti (che ha sostituito la dottoressa Maiore), la posizione di Enzo Messina, processato secondo il rito abbreviato condizionato. Come richiesto dal suo difensore, l’avvocato Salvatore Cerra, è stata effettuata una perizia fonica con la quale sono state esaminate le intercettazioni in cui compare l’imputato. Nel corso dell’udienza, oggi si è discusso della perizia effettuata dai tecnici chiamati dal giudice che hanno escluso che la voce nelle telefonate fosse riferibile a Messina. Nel corso delle indagini era stato possibile ricostruire anche un progetto, poi non realizzato, di trasporto di ingenti quantitativi di cocaina con un aereo utilizzando come scalo d’arrivo l’aeroporto internazionale di Lamezia, per il quale sarebbero coinvolti il lametino Pasquale Feroleto e il cognato Enzo Messina.

L’udienza è stata poi rinviata al prossimo 5 marzo quando il pubblico ministero farà la sua requisitoria e formulerà le richieste di condanna. Tra gli imputati, oltre a Messina, ci sono Rosario Arcuri; Massimiliano Bufalini; Francesco Buonvicino; Antonino Cannizzaro; Gregorio Cannizzaro; Giuseppe Capano; Wael Chanboura; Rocco Cutrì; Pasquale Feroleto; Antonino Fogliaro; Domenico Iannello; Domenico Lentini; Aurelio Mandica; Luigi Mannarino; Giuseppe Mercuri; Carlo Mussari; Giuseppe Vittorio Petullà; Salvatore Pititto; Massimo Polito; Ergis Rexha; Calogero Rizzuto; Francesco Serrao; Domenico Stagno; Francesco Ventrici; Oksana Verman; Filippo Fiarè; Giuseppe Iannello; Salvatore Paladino; Antonio Ruggiero; Fortunato Baldo; Armando Galati; Mariantonia Mesiano; Giuseppe Pititto; Giuseppe Grimaldi, Michele Villì e Angelo Rizzuto.

Nell’operazione "Stammer" gli inquirenti hanno definito come la ‘ndrangheta fosse interlocutrice privilegiata dei narcos sudamericani. È questa, infatti, una delle principali accuse mosse dalla Dda che ha coordinato le complesse indagini del Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro. È stata scoperta quella che gli inquirenti hanno definito un’organizzazione estremamente articolata, composta da diversi sodalizi criminali, riconducibili alla ‘ndrina Fiarè di San Gregorio d’Ippona, alla ‘ndrina Pititto-Prostamo-Iannello di Mileto ed al gruppo egemone sulla contigua San Calogero, tutte considerate satelliti, ma non per questo meno pericolose, della cosca dei Mancuso dei Limbadi. Clan calabresi, come hanno sostenuto gli investigatori, assolutamente a loro agio nel contrattare direttamente con i “Cartelli Sudamericani”. 

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