Quinta Bolgia, ex dirigente Asp Pugliese ha contatti con l'esterno: dai domiciliari finisce in carcere

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Lamezia Terme – Aggravamento della misura cautelare, dagli arresti domiciliari al carcere, per l'ex direttore amministrativo dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, Giuseppe Pugliese. Il 50enne era agli arresti domiciliari dal 12 novembre scorso finito nell'inchiesta "Quinta bolgia" della Dda di Catanzaro e della Guardia di Finanza di Catanzaro che aveva portato all'arresto di 22 persone. Ieri sera, è stato portato in carcere dopo un'ordinanza di aggravamento della misura cautelare emessa dal gip. Nel provvedimento che disponeva i domiciliari, infatti, il gip aveva vietato a Pugliese ogni contatto con l'esterno, compresi i suoi legali, per la durata di 5 giorni fino allo svolgimento dell'interrogatorio di garanzia. Dalle intercettazioni, invece, è emerso che Pugliese, già da due giorni dopo l'arresto ha avuto contatti con il suo difensore e con il fratello, che è pure avvocato, per definire la strategia difensiva.

Pugliese, pertanto, ieri sera è stato prelevato dalla Guardia di Finanza e portato nel carcere di Crotone. Secondo l'accusa, dalle indagini condotte dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, Pugliese, insieme all'ex direttore generale dell'Asp di Catanzaro Giuseppe Perri e a Eliseo Ciccone, già responsabile del Suem 118 ed ora destinato ad altro incarico, avrebbero favorito un gruppo imprenditoriale 'ndranghetistico nella fornitura del servizio sostitutivo delle ambulanze del 118 per l'ospedale di Lamezia Terme. Nell'inchiesta è stato arrestato anche l'ex parlamentare Giuseppe Galati.

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