Rapina in supermercato a Reggio Calabria, arrestati gli autori

rapina-banca-chiuso_b07f4.jpg

Reggio Calabria - Questa mattina, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, la locale Squadra Mobile - Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” – coadiuvata da personale dell’Ufficio Volanti - ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di Leandro Domenico Stillitano 21anni e di Antonino Labate di 25 anni, indagati per rapina aggravata in concorso, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, nonché per porto di armi od oggetti atti ad offendere. I fatti risalgono all’11 gennaio di quest’anno e sono stati ricostruiti dagli investigatori della Squadra Mobile sotto le direttive del Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e del Sostituto Procuratore Nicola De Caria. È stato accertato che alle 19.45 di quel giorno Leandro Domenico Stillitano e Antonino Labate, armati rispettivamente di pistola e di un coltello a lama lunga di grosse dimensioni, erano entrati all’interno di un supermercato situato nella centrale via Reggio Campi, in quel momento affollato di clienti e, sotto la minaccia delle armi, avevano compiuto una grave rapina, prelevando il denaro presente nelle casse, oltre allo stesso registratore di cassa, per un totale di circa 2.000 euro.

Attraverso la visione delle immagini riprese dal sistema di video sorveglianza dell’esercizio commerciale, si è potuto constatare che Antonino Labate aveva puntato più volte la pistola contro un dipendente, mentre Leandro Domenico Stillitano, sotto la minaccia del coltello, si impossessava del bottino. Determinante, per la ricostruzione dei fatti, è stata l’attività della Squadra Mobile che, attraverso l’esame delle immagini registrate dal sistema di video sorveglianza del punto vendita ed estrapolate dalle telecamere presenti in tutte le strade adiacenti all’esercizio commerciale, ha potuto ricostruire l’evento ed individuare i responsabili. La portata indiziaria degli elementi raccolti dalla Polizia di Stato a carico degli indagati è stata condivisa dall’Autorità Giudiziaria che ha emesso le misure cautelari in carcere, eseguite in data odierna.

© RIPRODUZIONE RISERVATA