Rischiano il posto, 6 operai su ciminiera Enel a Rossano

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Rossano - Sei operai, dipendenti delle imprese di manutenzione della centrale termoelettrica Enel di Rossano, sono saliti su uno degli anelli più alti della ciminiera, a circa 60 metri da terra. I sei stanno protestando contro il licenziamento che scatterà dopo che, hanno detto, l'Enel annullerà le convenzioni con le imprese. "I lavoratori che rischiano il posto - ha detto il segretario comprensoriale della Cgil, Giuseppe Guido - sono 40 ed entro fine anno saranno mandati a casa".

"L'Enel - ha proseguito il sindacalista - ha infatti deciso di concludere la convenzione con le imprese che ci sono attualmente per fare un unico contratto con una sola società multiservizi. In questo modo gli operai verrebbero chiamati a giornate e cadrebbe il contratto a tempo indeterminato. Molti di loro sono vicini alla pensione ed hanno famiglia a carico". Gli operai che sono sulla ciminiera non intendono scendere se non avranno risposte certe dall'azienda. Intanto il segretario della Cgil Guido ha fatto richiesta di un tavolo istituzionale per discutere a tutti i livelli del futuro occupazionale degli operai. Sul posto ci sono polizia e carabinieri.

 

Reazioni

Operai su ciminiera: Morrone, intervenga Oliverio

"Il destino dei lavoratori della centrale termoelettrica Enel di Rossano non può e non deve svanire senza che le istituzioni abbiano esperito tutte le soluzioni possibili per il rilancio dell'impianto e la conseguente salvaguardia occupazionale". Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Ennio Morrone. "La clamorosa protesta - aggiunge - che oggi, alcuni di loro, stanno portando avanti rappresenta una disperata richiesta di attenzione rispetto alla quale è impossibile mostrarsi indifferenti. Quaranta posti di lavoro che rischiano, allo stato attuale delle cose, di scomparire, e con essi la serenità di quaranta famiglie della nostra provincia, della nostra terra, che tanto hanno dato, nel corso degli anni, alla causa della centrale di Rossano. Basti pensare che molti di loro sono giunti alle soglie dell'agognata pensione e che invece, per la volontà di dismissione espressa dall'Enel, al 31 dicembre prossimo, si troveranno ad essere senza un'occupazione. Sono trascorsi due mesi dall'ultimo tavolo di concertazione al quale hanno partecipato il comune di Rossano, la Provincia di Cosenza e la Regione Calabria per vagliare eventuali percorsi da intraprendere. E' arrivato ora il momento, considerata la stringente tempistica, per riattivarsi e fare chiarezza sul futuro dando corpo ad una progettualità capace di investire nuove risorse e prevedere soluzioni alternative come ad esempio potrebbe essere la riconversione del sito in una struttura ecocompatibile sulla scorta di quanto già avvenuto in altre realtà europee". "Per queste ragioni - conclude - mi appello alla sensibilità del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, che già in passato aveva mostrato interesse per l'annosa vicenda, affinché sia promotore di concrete strategie di rilancio dell'impianto portando all'attenzione dei tavoli nazionali le criticità di un sito che ha rappresentato per il territorio, nell'ultimo trentennio, un elemento di sviluppo ed uno sbocco occupazionale".

 

 

 

 

 

 

 

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