Si dimettono consiglieri, Platì di nuovo senza guida: Prefetto dispone scioglimento Comune

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Platì (Reggio Calabria) - Il prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari ha disposto lo scioglimento dell'Amministrazione comunale di Platì. A determinare l'azzeramento e la decadenza del sindaco Rosario Sergi, eletto nel giugno del 2016, sono state le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali che hanno fatto venire meno il numero legale dell'assemblea. A breve a Platì - scrive la stampa locale - si insedierà un commissario che si occuperà di gestire il Comune in vista delle prossime competizioni amministrative. Il comune pre-aspromontano di 3.800 abitanti era balzato agli onori della cronaca per una serie continua di scioglimenti per mafia e per diverse tornate elettorali andate a vuoto. Di Platì si era occupata con un proprio focus anche la Commissione parlamentare antimafia.

Il sindaco Sergi era stato eletto in occasione delle elezioni amministrative del 2016 - dopo dieci anni di commissariamenti intramezzati da una breve consiliatura - avendo la meglio sulla sua concorrente Ilaria Mittiga. Ma neanche il voto e l'elezione di una Giunta avevano riportano la pace amministrativa a Platì. A meno di 48 ore dalla chiusura dei seggi, infatti, i consiglieri di minoranza della lista "Plati' res publica" avevano annunciato le loro immediate dimissioni perché il loro progetto "non ha trovato la condivisione di 1.275 cittadini (quelli che hanno votato per i loro avversari, ndr) e non si concilia con il progetto della Lista 'Liberi di Ricominciare'" che fa capo a Sergi. Con un consiglio dimezzato, le dimissioni arrivate dal vice sindaco e di altri esponenti di maggioranza ha portato inevitabilmente allo scioglimento dell'assemblea. La situazione di Platì era stata al centro delle attenzioni anche dall'allora premier Matteo Renzi in occasione della Leopolda quando candidò a sindaco per il Pd Laura Leonardi, candidatura poi venuta meno alla vigilia del ritorno alle urne.

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