Tragedia di Ancona, identificato il minorenne che ha usato lo spray al peperoncino

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Ancona - Da una parte il dolore per le sei vittime, dall'altro il lavoro degli investigatori. Si sta stringendo il cerchio investigativo intorno alla persona che ha creato il panico all'interno della discoteca 'Lanterna Azzurra Clubbing', scatenando la ressa in cui sono morte 6 persone e una sessantina sono rimaste ferite. Gli investigatori stanno valutando in queste ore la posizione di un minorenne, residente in provincia di Ancona, che alcune secondo le testimonianze, avrebbe usato una bomboletta spray, contenente una sostanza urticante. Una bomboletta spray è stata ritrovata all'interno del locale è al vaglio del Ris. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, il giovane sara' sentito quanto prima dal procuratore dei minori Giovanna Lebbroni, che conduce le indagini con il collega Paolo Gubinelli. Le testimonianze dirette dei feriti, confermate da uno dei soccorritori che hanno operato nell'emergenza di ieri, e i video registrati da coloro che erano all'interno del locale, hanno portato gli inquirenti a dare un volto e un nome al presunto autore. Tuttavia, trattandosi di un minorenne, che rischia di essere accusato di omicidio colposo plurimo, la Procura procede con estrema cautela. Anche in queste ore sono in corso, all'interno e all'esterno del 'Lanterna Azzurra Clubbing' i rilievi degli esperti della scientifica dei carabinieri.

"Stiamo facendo accertamenti su una serie di persone indicate dai testimoni: parlare oggi di una persona in particolare e' prematuro", ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona, Cristian Carrozza, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano conferma sul ragazzo individuato come il possibile responsabile del panico che si e' scatenato nella sala dove si doveva esibire il trapper Sfera Ebbasta. "Abbiamo a disposizione testimonianze indirette che vanno approfondite", ha detto Carrozza, che ha rimandato le notizie sullo sviluppo delle indagini a domani, quando e' in programma una conferenza stampa in procura ad Ancona. Un segnale, quest'ultimo, che l'indagine per la strage di Corinaldo ha preso una strada definita. Il comandante ha anche confermato che "ne' all'interno ne' all'esterno del locale ci sono telecamere" e ha invitato chi era dentro la discoteca di mettersi in contatto con i carabinieri "per consegnare video e foto che potrebbero essere utili alle indagini". Gli uomini dell'arma hanno ascoltato ieri circa 80 persone e altrettante verranno ascoltate oggi. Tra queste anche i soccorritori "per capire - ha concluso il comandante Carrozza -dove sono state recuperate le salme e i feriti".

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