“Il caso Aversa” del lametino Antonio Cannone finalista al Premio letterario nazionale Fortuna di Bari

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Bari – Terzo posto nella sezione saggistica del Premio nazionale Fortuna di Bari  per il libro del giornalista e scrittore lametino Antonio Cannone, “Il caso Aversa tra rivelazioni e misteri”.

Dopo essere giunto in finale il saggio di Cannone ha conquistato “perché ben scritto e ben documentato” - il podio confermando l’importanza di “un lavoro serio e attento incentrato su uno dei casi che hanno maggiormente sconvolto l'opinione pubblica calabrese e nazionale”, cioè quello del duplice omicidio del sovrintendente di polizia, Salvatore Aversa e della moglie, Lucia Precenzano avvenuto a Lamezia Terme nel 1992.

La giuria ha riconosciuto il merito di un’opera di “grande impatto sociale”: tra i componenti anche Giuseppe Cascella, presidente Commissione cultura del Comune di Bari, Lino Patruno, giornalista e scrittore, già direttore della Gazzetta del Mezzogiorno e Antonio Uricchio, Rettore dell’Università degli Studi di Bari. Oltre alla presenza fra gli altri giurati del premio di Federica Angeli, giornalista di Repubblica.

Cannone ha ringraziato la giuria e l’organizzazione del premio, in particolare Maria Passero e Mariella Lippo dell’Associazione colturale Artemisia “per il prestigioso riconoscimento e per la sensibilità avuta nel premiare un libro che tratta un argomento scottante e sempre di grande attualità come l’incidenza della criminalità organizzata nelle istituzioni. Un libro che ricorda il sacrificio di un servitore dello Stato e di sua moglie e che, per quanto riguarda le implicazioni con il vissuto sociale e culturale calabrese e non solo, è di estrema attualità. E questo anche in virtù delle connivenze con ampi settori della politica”.

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