La Diocesi di Lamezia ad Acri per le celebrazioni in onore di Sant'Angelo

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Acri (Cosenza) - Un paese in festa quello che ha accolto il vescovo Cantafora, invitato a presiedere messa in occasione delle celebrazioni in onore di Sant’Angelo d’Acri, predicatore cappuccino vissuto a cavallo fra ‘600 e ‘700 recentemente canonizzato da Papa Francesco. Il vescovo è stato accompagnato nella Basilica di Acri intitolata al Santo da una delegazione composta da frate Angiolo Solano, parroco di Santa Maria degli Angeli, dai suoi confratelli frate Luca Falcone e frate Antonio Fava, e da don Domenico Cicione, assistente spirituale dell’associazione Maria Cristina, di cui erano presenti circa trenta iscritte. Ad animare la celebrazione la Corale Diocesana “Bendetto XVI” diretta dal Maestro Sara Saladino.

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Ricordando il complesso percorso spirituale del nuovo Santo, entrato per tre volte in noviziato prima di intraprendere in maniera stabile la vita religiosa, il Vescovo ha voluto sottolineare come i Santi siano “persone umanissime, che affrontano spesso una lotta interiore per seguire l’Evangelo”, ma anche persone che decidono di “vivere fino in fondo il proprio battesimo come dovrebbe fare ogni cristiano, coltivando la vigna del Signore”, anche attraverso l’instancabile testimonianza, espressa da Sant’Angelo nella predicazione. La messa celebrata da Cantafora, che coincide anche con la ricorrenza del battesimo di Sant’Angelo, precede immediatamente l’inizio del solenne novenario che coinvolgerà fedeli provenienti da tutta la regione. Al termine della celebrazione il Padre Provinciale dei Cappuccini di Calabria Pietro Ammendola, dopo aver sentitamente ringraziato il Vescovo gli ha offerto in dono una piccola reliquia del Santo di Acri, da custodire a Lamezia in segno di riconoscenza, a sostegno e protezione.

Giulia De Sensi

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