La Turchia raccontata da Marta Ottaviani al Tropea Festival

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Vibo Valentia - “Ci pensa Tayyip”: una frase che Marta Ottaviani nella sua attività di corrispondente dalla Turchia per i quotidiani la Stampa e l’Avvenire si sente spesso ripetere. Nove anni passati nel paese che “è una cerniera geografica tra l'Europa e l’Oriente”, da cui è nato il libro “Il Reis. Come Erdogan ha cambiato la Turchia” (Ed. Textus, 2016), presentato quest'oggi, in anteprima nazionale al Tropea Festival Leggere&Scrivere 2016, la kermesse culturale che si svolge dal 3 all'8 ottobre a Vibo Valentia. Il libro che - come ci tiene a precisare l'autrice e giornalista Marta Ottaviani - “non è un instant book”, offre una lettura della metamorfosi della Turchia attraverso l’ascesa politica e la svolta autoritaria dell’attuale presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdoğan, il ‘Reis’ come lo chiamano i suoi sodali fin dai primi anni della militanza nei partiti islamici del Refah e del Fazilet. Ed è proprio nel corso della presentazione del suo libro al TF Leggere&Scrivere, Marta Ottaviani, conversando con Giorgio Trichilo, traccia il profilo di Erdogan, figura centrale del suo lavoro, “uomo politico estremamente intelligente”, capace di instaurare un rapporto diretto con il suo popolo, di entrare nel loro animo.

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“La Turchia è un paese complesso – ha spiegato Ottaviani – sottoposto, a volte, a banalizzazioni che ne restituiscono una versione distorta. All'inizio, quando iniziai a scrivere di Turchia, non interessava a nessuno. Era considerata la cenerentola del mondo, che pian piano ha iniziato, anche per i fatti negativi, a suscitare un grande interesse». La conversazione con l'autrice Marta Ottaviani non ha tralasciato anche altri spunti: economia, politica interna, questione curda, ed emancipazione delle donne. E soprattutto, i rapporti tra Erdogan e l'Isis. “Esistono – ha affermato Ottaviani – ed altri più autorevoli di me lo confermano. Esiste una zona grigia, in Turchia, che è il confine con la Siria. La Turchia di Erdogan è un paese inaffidabile, soprattutto per i suoi alleati. Ed è un pericolo, soprattutto perchè ha usato l'Europa come “cavallo di Troia” per mettere in piedi il suo disegno eversivo”.

La terza giornata Tropea Leggere&Scrivere è continuata, come da programma, con numerosi altri incontri, molto partecipati da un pubblico sempre più presente. “Il Festival sta dimostrando tutta la sua vitalità culturale – ha affermato Gilberto Floriani – direttore artistico del Festival -. Registriamo una grande partecipazione sia delle scuole che della città. Palazzo Gagliardi è diventato il cuore culturale ed insieme un luogo di incontro, dimostrando, se mai ve ne fosse bisogno, che cose come queste non possono che far bene sia alla città, che al territorio ed alla Calabria”. Parole, queste, confermate da Maria Teresa Marzano, anche lei direttrice artistica del TF Leggere&Scrivere: “Rileviamo molta curiosità, interesse e partecipazione su tutti gli incontri. Una cosa che segna anche una evidente crescita del Festival e che ci riempie di orgoglio. Quest'anno, particolarmente, abbiamo puntato ad un target molto ampio, favorendo diversi linguaggi per ampliare l'offerta culturale”. Offerta che proseguirà nei prossimi giorni, e nei prossimi incontri con autori, intellettuali, giornalisti, scrittori ed artisti. Fra questi, nel pomeriggio, tra i più attesi, Fausto Bertinotti, Antonio Padellaro, Gerardo Sacco ed Irene Grandi.

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