Lamezia: “Cespugli di Rovi”, il primo libro di Simona Barba Castagnaro

simona-barba.jpg

di Francesco Ielà.

Lamezia Terme - ‘Cespugli di Rovi’ è il primo libro di poesie scritto dalla giovane autrice Simona Barba Castagnaro. Si tratta di una raccolta di componimenti poetici scritti tutti da lei, con versi sia riflessivi sia introspettivi, ma anche dedicati a persone a lei care che “nascono dalla mia coscienza”. I cespugli di rovi che dice l’autrice sono gli ostacoli, sono il vestito della vita, superabili con la scrittura e le sensazioni positive che essa può dare. Questi intralci devono essere valicati perché la vita va vissuta intensamente. Il libro uscito il primo ottobre sarà presentato il 21 novembre alle 18.00 al Caffè Retrò; una presentazione “in musica e parole” dove due sue poesie (Puerile essenza e la Filastrocca del Malumore) saranno portate in musica, a essa seguirà un reading di alcune poesie dell’autrice che ha voluto raccontarsi sul Lametino.it, rispondendo ad alcune domande.

Da quanto tempo scrivi e cosa sono i ‘Cespugli di rovi’?

E’ diverso tempo che scrivo. Lo faccio come sfogo. Avevo così tanti scritti da poterne fare un libro e l’ ho fatto. I cespugli di rovi sono gli ostacoli della vita e, con la scrittura, tento di superarli o, per lo meno, dar loro una coerenza, perché i cespugli di rovi sono quel qualcosa che bloccano le nostre emozioni, quelle indispensabili e che ci fanno sentire vivi.”

 Hai scritto altre cose?

“Questo è il primo libro, interamente mio. In passato ho collaborato a delle antologie ed ad altre opere editoriali. Ovviamente, non voglio fermarmi qui. Penso che scriverò, ancora. Mi piacerebbe spaziare anche oltre la poesia.

 Pensi che la nostra città sappia accogliere i giovani talenti?

“Dipende dagli ambiti. Vorrei che in città esistesse qualcosa o qualche ente in grado di fare emergere i giovani talenti, sulla base delle proprie inclinazioni. I musicisti, ad esempio, stanno prendendo, maggiormente, piede, grazie a diversi locali che accolgono band, con entusiasmo, e le fanno esibire. Per la scrittura, non può farsi lo stesso discorso.”

 Cosa ne pensi della vicenda di Eleonora Anania a X-Factor?

Che non sia arrivata in finale, da lametina, mi dispiace e, per ricollegarmi alla domanda precedente, mi dispiace anche che, per trovare il proprio spazio, quello che, probabilmente, non ha trovato nella nostra città e nel nostro circondario, sia dovuta spingersi fino ad X-Factor, per, poi, ricevere anche delle critiche. Oltre al danno, anche la beffa.”

 Vuoi lanciare un messaggio particolare con il tuo libro?

“Con questo libro vorrei suscitare delle emozioni e vorrei che alla gente arrivasse un messaggio che ritengo molto importante: quello di vivere la vita, di farlo sul serio, abbandonandosi anche alle emozioni che, apparentemente, ci fanno più paura. Il mio libro rappresenta, in sostanza, un invito a riflettere su noi stessi e sulla bellezza che è dentro di noi.”

 Ti ispiri a qualcuno?

“Essendo la mia una scrittura, fortemente, introspettiva, scrivo in base alle mie sensazioni e a nient’ altro. Non ho qualcuno a cui mi ispiro, ma posso dire di avere dei ‘miti’ e dei personaggi che apprezzo, stimo e seguo molto per come scrivono, quali Fabrizio e Cristiano de Andrè, Roberto Vecchioni, Rino Gaetano e Vasco Rossi.”

 C’è qualche poesia cui sei maggiormente legata?

“Si tratta di due poesie, ‘Pensieri convulsi’ e ‘Papà’. La prima rappresenta di più il mio essere coscienza, mentre Papà rappresenta di  più il mio essere persona. Si riscontra amarezza nella prima e dolcezza nella seconda. Amarezza e dolcezza sono, quindi, due facce di una stessa moneta; due aspetti di Cespugli di rovi che trova, quasi, una sintesi in queste due liriche.”

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA