Lamezia, cinquant'anni di storia e politica: presentato libro di Gianni Scardamaglia

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Lamezia Terme - Un omaggio alla città di Lamezia nel cinquantesimo anniversario dalla fondazione, ma anche un modo per riflettere sul passato, usandolo per costruire una prospettiva che prefiguri un futuro migliore: “La storia di Lamezia – 1968-2018”, il nuovo libro di Gianni Scardamaglia, ha in sé questo doppio intento. Ne hanno discusso insieme con lui, moderati dalla giornalista Ketty Riolo, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Perri-Pitagora Teresa Bevilacqua, Fernando Pingitore, con un passato da docente al fianco dell’autore, al quale è unito da una storica amicizia, e Vincenzo Saladini già dirigente scolastico negli stessi anni. I relatori hanno ripercorso insieme l’excursus storico descritto da Scardamaglia, ricordando una Lamezia fatta di volti, di personaggi, di lotte studentesche e di conquiste politiche – a partire proprio dalla controversa unità voluta dal senatore Perugini, un’idea definita “lungimirante” ma vissuta allora fra luci e ombre.

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Il libro non trascura naturalmente di trattare le condizioni politiche di partenza, le vicende di cronaca, l’escalation della criminalità organizzata, e ovviamente i tre scioglimenti. Ma quella che emerge è anche una Lamezia fatta di cultura, commercio, associazionismo, iniziative, grandi potenzialità. Una Lamezia fatta di problemi – l’ospedale, la casa penitenziaria, il traffico incontrollato – ma anche una Lamezia che dal 1968 è cresciuta tanto – dal punto di vista urbanistico, infrastrutturale, della ecosostenibilità. Una Lamezia che ha però bisogno di crescere ancora, “e per farlo – dice Scrdamaglia – ha bisogno di tutti noi”. Perché, sostiene ancora lo scrittore, “i veri responsabili della cosa pubblica non sono i politici: siamo noi, attraverso il voto. Un voto che non va sprecato ma usato bene, perché è l’unico strumento di democrazia che abbiamo, e ci da la possibilità di cambiare le cose.”

Giulia De Sensi

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