Lamezia, concluso il reading "Dicerie Poetiche" al parco Gancìa

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Lamezia Terme – Si è svolto lo scorso 4 dicembre il reading “Dicerie Poetiche – Di parole erranti e versi nomadi”, libera declamazione poetica ideata, organizzata e condotta da Giovanni Mazzei. Nel padiglione del Parco Gancìa di Lamezia Terme, i lettori si sono alternati di fronte al microfono, dando vita a un “vero e proprio valzer di parole” – così lo ha definito Mazzei – offrendo all’attento pubblico la possibilità di godere di meravigliosi versi poetici, approfondimenti tematici e appassionanti spunti biografici. L’inizio della declamazione è avvenuta nel segno delle Tre Corone della letteratura italiana: Dante, Petrarca e Boccaccio, letti dall’organizzatore; per poi approdare – effettuando un lungo balzo temporale – al Novecento e affacciarsi a questo secolo tramite poeti come Sbarbaro, Antonia Pozzi, Pierluigi Cappello e altri ancora. La finestra sulla cultura e la poesia classica a opera di Francesco Polopoli ha fatto da spartiacque della rassegna: Catullo e, in special modo, i versi della poetessa greca originaria di Locri Nosside hanno offerto vari spunti alla seconda fase di letture, maggiormente incentrata sulla poesia locale, con una particolare predilezione – nelle scelte dei partecipanti – per il poeta del Reventino Michele Pane.Ma anche, e ovviamente, Franco Costabile: “Il canto dei nuovi emigranti” e il ritratto – realizzato in live painting – dal maestro Riccardo Tropea, che sapientemente ha reso la tela pregna delle emozioni estrapolate dalla serata, gli omaggi che sono stati dedicati al neorealista poeta sambiasino.

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“Il successo di quest’evento mi rende enormemente felice – ha dichiarato Mazzei – Parco Gancìa non è certo un luogo facile da raggiungere o comunque di passaggio mentre si fanno quattro passi sul corso: eppure la sala era gremita! C’erano, tra l’altro – e questo è per me motivo di forte orgoglio – anche persone arrivate da Amantea, Simeri, Petronà: questo mi fa comprendere la forte attrazione che Dicerie Poetiche ha saputo esercitare. Con Dicerie Poetiche ho voluto che la poesia diventasse popolare – nella migliore accezione del termine - che discendesse tra la gente e che non restasse esclusivo appannaggio delle aule universitarie”. Infine, la serata ha visto succedersi sul palco alcuni lettori stranieri, i quali nella loro lingua hanno dato testimonianza della cultura e delle condizioni dei loro paesi di origine: Dembelé Bokary leggendo poesie nella coloniale lingua francese, la struggente e toccante testimonianza del siriano Ayman Albwab, la giovane Kristina Iakovitsa con il suo omaggio alla patria Ucraina, e Andrey Egorshev che ha dato prova – accompagnato da una eccellente mimica facciale – della musicalità della lingua russa.

“Come rimedio allo scatenarsi della Peste Nera a Firenze, Boccaccio fa riparare i novellatori del suo Decameron in campagna: immersi nella natura i giovani si difenderanno dall’epidemia raccontando novelle.  Anche noi abbiamo voluto circondarci di letteratura immergendoci nella natura: utilizzare la poesia per sfuggire alle brutture del mondo!”Così si è espresso l’ideatore Giovanni Mazzei in conclusione della serata, prima di accomiatarsi dal suo pubblico con una lettura de Il Corvo di Edgar Allan Poe.

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