Lamezia, conferenza di frate Emil Kumka al Santuario di Sant’Antonio

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Lamezia Terme - Un momento di approfondimento all’insegna della spiritualità francescana quello organizzato presso il Santuario di Sant’Antonio da Padova in occasione delle celebrazioni per l’imminente festività di San Francesco d’Assisi. Fortemente voluto dal Superiore frate Bruno Macrì, dalla comunità Cappuccina e dalla Fraternità secolare, è stato ospite del Santuario il frate minore conventuale polacco Emil Kumka:  docente di Teologia e Agiografia Francescana presso l’Istituto Seraficum e studioso di Storia della Chiesa, Kumka ha tenuto un’interessante conferenza su Tommaso da Celano, primo biografo di San Francesco d’Assisi. Autore di ben tre biografie del Santo, di cui una rinvenuta nel 2015 in un piccolo codice medievale battuto all’asta, il Celano, nobile di nascita e dedito a studi classici, conobbe personalmente Francesco d’Assisi, ed è testimone, secondo Kumka, di “un amore verso Francesco che lo coinvolse in un ideale autentico di vita evangelica”.

Celano nella sua opera pone l’accento sulla questione della “novitas” di Francesco, “specchio della santità di Cristo” e rinnovatore della Chiesa, nonché primo stigmatizzato della storia di cui rimanga testimonianza scritta. Inoltre l’attenzione del Celano cade sullo spirito di profezia e sulla vita mistica del Santo, strettamente legata a quella di Santa Chiara, di cui pure lo stesso Celano compose una biografia. Solo su sé stesso Tommaso non scrisse nulla : pure se in odore di santità, la sua vita e la sua spiritualità non compaiono in forma esplicita in nessuna delle sue opere. “Ma traspare nella sua descrizione di Francesco la semplicità evangelica vissuta dal Santo che sempre cercò di imitare” dice frate Kumka. Una semplicità che nel Celano diventa sorella gemella della sapienza, all’insegna della più autentica umiltà e povertà di spirito. Del resto non è un caso, secondo lo stesso studioso, che proprio il Celano sia stato designato come primo biografo di Francesco d’Assisi, perché “non si dà un compito simile ad una persona che non sia santa.” Ma solo nel 1968 parte il processo di beatificazione, ancora in corso, per quest’uomo obbediente che fece della sua esistenza il racconto vivo di una storia di santità.

Giulia De Sensi

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