Lamezia, evento “d come donna” al Chiostro. Angela Napoli: “Non dobbiamo aver paura di uscire allo scoperto” 

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Lamezia Terme - Un modo per celebrare in maniera costruttiva l’8 marzo e un’occasione di confronto e d’incontro non limitato al solo genere femminile: questo il senso del convegno “d come donna” promosso dalle associazioni Lamezia Muse e Risveglio ideale presso la sala del Chiostro Caffè Letterario. Moderato dalla giornalista Maria Scaramuzzino l’evento ha visto la presenza e l’intervento di tre figure femminili impegnate socialmente in ambiti diversi: Angela Napoli, ex parlamentare ed attuale presidente dell’associazione Risveglio ideale, Maria Mirabelli, psicologa e giudice onorario del Tribunale dei Minori di Catanzaro e Claudia Vetromilo, rappresentante e già presidente della Royal Team Lamezia. Accomunate dalla grinta con la quale hanno affrontato ed affrontano il proprio notevole ruolo, conquistato per merito in una società che non favorisce a tutt’oggi la donna, le tre ospiti hanno riflettuto e dialogato circa la propria esperienza di lavoro e di vita, offrendo spunti importanti di riflessione.

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“Si continua a parlare di pari opportunità, ma sono solo sulla carta – sottolinea la Napoli – Non si vuole riconoscere il ruolo e le capacità delle donne, e ciò è dettato anche da un pizzico di gelosia da parte degli uomini: perché le donne, a differenza, se decidono di percorrere una strada, lo fanno senza farsi intimidire o corrompere.” Un giudizio dettato dall’esperienza, che non risparmia però alle stesse donne una parte di responsabilità, quella di coloro che si arrendono e che “a stento trovano il coraggio di esporsi e rimangono indietro: la donna non deve aver paura  di uscire allo scoperto”. Anche Maria Mirabelli riconosce spesso nelle donne che incontra in Tribunale “la paura di parlare” o “l’idea che non ci sia qualcuno che le possa sostenere quando subiscono qualche ingiustizia nel mondo del lavoro o nella stessa famiglia”. Emerge la necessità di riconoscere alla donna una dignità che non abbia come metro di paragone l’uomo ma che abbia però come scopo la parità dei diritti, “camminando insieme nel rispetto di noi stessi come persone, e quindi nel rispetto delle differenze intese non come qualcosa che ci allontani ma che ci renda migliori”.

Ne sa qualcosa Claudia Vetromilo, che ha visto crescere le ragazze della Royal Team, squadra femminile di calcio a cinque nata cinque anni fa, nel 2013, e che da allora non si è più fermata arrivando a giocare in serie A1, il livello più alto, “mai raggiunto a Lamezia da nessuna squadra, neppure maschile”. “Le nostre giocatrici – continua la Vetromilo – si allenano tutti i giorni, seguono una dieta specifica, non fanno nulla che i loro colleghi maschi non fanno.” Dunque un evento di eccellenze al femminile quello pensato da Valentina Tedesco e Simona Vescio, rappresentanti delle due associazioni organizzatrici, che hanno concluso una serata animata dal coro di voci bianche “Muse’s Choir life” diretto dal Maestro Maria Adriana Longo, dai ragazzi del laboratorio teatrale Mammut Gianluca De Serio, Karalis Longo, Stefano Palazzo, Antonio Voma e Chiara Sacco diretti da Achille Iera e Gianluca Vetromilo, dalla cantante Chiara Vasta che ha interpretato Mia Martini dedicando la performance ad Adele Bruno, la giovane lametina vittima di femminicidio.

Giulia De Sensi

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