Lamezia, i versi del poeta - magistrato Marcello Vitale celebrati al seminario vescovile

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Lamezia Terme - Magistrato, sostituto Procuratore della Repubblica, membro titolare  della Corte d’Assise di Catanzaro, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme, Presidente Aggiunto Onorario della Corte di Cassazione. Una fulgida carriera al servizio della magistratura. Una vita, quella di Marcello Vitale, consacrata alla legalità. Nel corso della sua carriera da Pretore ha lottato strenuamente contro  le organizzazioni criminali di stampo mafioso; una lotta che non ha perpetrato soltanto in qualità di Magistrato ma anche in qualità di scrittore. E sono  proprio le sue doti da poeta  ad esser  state celebrate il 9 dicembre  nel salone “Giovanni Paolo II” del Seminario Vescovile. Un incontro, organizzato dalla professoressa Caterina Destito, docente di lettere al liceo scientifico “Galileo Galilei”, che ha già avuto una sua prima tappa il 7 dicembre scorso proprio nell’istituto “Galilei”. Ed è stata la professoressa Destito ad introdurre la figura del poeta – magistrato. “Mi sono resa conto, dopo aver letto alcune sue poesie,  di trovarmi dinnanzi al poeta più grande del ‘900 per quanto riguarda il male di vivere. Ho ravvisato in Marcello tutti quegli elementi che sono presenti in Alceo, fino a Montale ed oltre.

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Attraverso la sua poesia ho capito che non è un poeta catalogabile in alcuna corrente. L’unica certezza è che possiamo definirlo un poeta esistenziale, nel senso etimologico del termine. Con l’esistenzialismo ci troviamo difronte all’esistente, cioè al singolo individuo che lotta contro qualcosa di cui non ha contezza, né padronanza”. “In lui – ha poi proseguito la professoressa – sono presenti diversi generi letterari. Scrive romanzi, thriller, poesie. E’ uno scrittore dalle mille sfaccettature. Numerosi, nel corso dell’incontro, sono stati i parallelismi tra il magistrato - poeta ed i grandi scrittori che hanno fatto la storia. Alceo, Foscolo, Leopardi, Pascoli, D’Annunzio, Pirandello, Montale. Durante la serata i giovani alunni del liceo scientifico si sono susseguiti nella lettura, accompagnati da un sottofondo musicale messo in atto da altrettanti scolari del medesimo istituto, di numerosi versi di Vitale tratti da tre grandi opere : “Serpe che Maria schiaccia col piede”, “Cani sciolti e ballate per i morti di ‘ndrina e di mafia”, che Vitale scrisse proprio nel periodo in cui esercitava la sua funzione di Procuratore a Lamezia, ed “Orizzonti”.

Poi un ricordo riservato al giudice Romano De Grazia, scomparso recentemente, al quale il poeta ha dedicato ben due poesie. Ad essere commemorati, attraverso la recita dei versi di Vitale, il quale anch’esso si è avvicendato nella lettura delle sue stesse poesie, i numerosi morti per mafia del territorio lametino, come il magistrato Francesco Ferlaino, il sovraintendente della Polizia Salvatore Aversa e la sua consorte Lucia Precenzano, i due netturbini Cristiano Pasquale e Francesco Tramonte.

Alessia Raso

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