Lamezia, incontro con il direttore delle Valli Cupe Carmine Lupia su etnobotanica ed etnofauna

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Lamezia Terme – Fare emergere e mantenere saldo l’inscindibile rapporto esistente fra uomo e natura. Questo il tema dell’incontro divulgativo svoltosi il 16 novembre nella libreria Tavella fra il naturalista Francesco Bevilacqua, il sociologo Claudio Cavaliere e l’etnobotanico e direttore della Riserva Valli Cupe Carmine Lupia. Nel corso della serata sono stati presentati Etnobotanica in Calabria ed Etnofauna in Calabria, le prime due pubblicazioni a cura della Riserva Naturale Valli Cupe. Carmine Lupia fa una ampia panoramica sulle vicende e i fatti inerenti il suo passato che lo hanno spinto a incentrare i suoi studi sulla botanica e la fauna: “Sin da piccolo sono rimasto appassionato dai racconti sugli animali dei miei nonni. Le loro avvincenti storie mi incuriosivano sempre e, una volta diventato più grande ho iniziato a viaggiare e a studiare l’etnobotanica. Una disciplina con la quale sono riuscito assieme ai colleghi, a valorizzare il rapporto fra uomo e natura che mi ha portato a pubblicare i due volumi”. 

Lupia ha poi sottolineato l’alto valore conoscitivo-culturale portato avanti dall’etnobotanica, “con questa materia si vuole portare avanti il progetto della creazione di un grande erbario, un progetto che sta avendo, e continua ad avere, diverse adesioni. Gli stessi aderenti durante un percorso formativo si sono messi all’opera nel preparare caffè con una miscela di ghiande, il vino con il mirto, la cipria, il formaggio e altri prodotti con ingredienti vegetali”. A sollecitare la conversazione è stato Francesco Bevilacqua il quale ha raccontato le vicende che gli hanno permesso di conoscere Lupia. L’avvocato-naturalista ha poi raccontato gli antichi riti, “un universo pieno di simboli”, con tante tradizioni alcune ancora oggi esistenti nelle zone aspromontane e calabresi. Tra i riti raccontati da Bevilacqua vi è ‘il rito dell’amicizia’, “praticato dalle ragazze affinché queste diventassero ‘comari di fiori’ o un’altra riguardante il rito dell’estrema unzione: ‘in caso mancava il sacerdote questa poteva darla chiunque, purché in casa fosse presente un mazzetto  di origano, un’altra antica usanza di buon auspicio era quella di mettere un goccio di miele sull’organo genitale della bambina appena nata, affinché questa si sposasse felicemente’. Tutte notizie significative: “pezzetti di memoria derivanti anche da culture della antica Grecia di tremila anni fa e che,i pochi anziani sopravvissuti ci regalano tramite la tradizione orale”. Rimarca poi forte Bevilacqua sul fatto di salvaguardare queste aree, già di per se attrattive, in quanto capacissime di diventare vero volano di sviluppo per la Calabria e di, “preservarle e farle sopravvivere anche alla politica”. 

A introdurre Carmine Lupia è stato Claudio Cavaliere, che ha sottolineato l’importanza dei due volumi, “un attento, invidiato e completo studio sulle tradizioni, le piante e la fauna presenti nell’Europa occidentale. I due volumi - ha concluso - sono inoltre una opportunità per celebrare i due anni (Il 21 dicembre 2018) della riserva Valli Cupe, un patrimonio naturalistico che attrae annualmente tantissimi visitatori e che vanta svariate pubblicazioni nazionali e internazionali.

Francesco Ielà

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