Lamezia, la storia e le lotte di Democrazia proletaria nel libro "L'agile mangusta" presentato in città

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Lamezia Terme - "L'agile mangusta". Ovvero, Democrazia proletaria quella che fu considerata la formazione politica di sinistra più eretica degli anni Ottanta. Nome coniato dallo storico leader sessantottino, Mario Capanna per distinguerla dal "pachidermico" Partito comunista e per "avvelenare" il cobra,  la Democrazia cristiana. Della storia di Democrazia proletaria se n'è discusso presso la libreria Tavella di Lamezia in occasione della presentazione del libro di Alfio Nicotra dal titolo, appunto, "L'agile mangusta". A parlarne con l'autore, Rosa Tavella, leader storico calabrese di Dp, così come Alfonso Lorelli, e Maria Giovanna Torchia.

Democrazia proletaria, poi confluita in Rifondazione comunista, a cavallo degli anni tra il 1983 e il 1992 era un partito con diversi rappresentanti parlamentari ed era fortemente impegnata in battaglie sociali. Lotte e impegno, ricordati da Rosa Tavella che nel suo intervento ha elencato i momenti cruciali del percorso di Dp, in particolare a Lamezia negli anni Ottanta, che riguardavano "l'impegno per la legalità, l’abusivismo edilizio e il Prg, le denunce sulla raccolta dei rifiuti che culminò in città con l'omicidio di due netturbini (Cristiano Tramonte, ndr), le battaglie per la sanità e contro la corruzione. A livello regionale Dp è stata protagonista della Legge 5 sui Servizi sociali. Problematiche che si ripresentano ancora oggi in modo più difficile. Mentre purtroppo dobbiamo constatare che non c'è una sinistra unita su tante battaglie". Dp, ha evidenziato la Tavella, era "un partito piccolo ma dalle grandi ragioni che in quegli anni faceva resistenza". Nel suo intervento, ha citato due degli esponenti di Dp che oggi non ci sono più, "Gianni Lucchino e Antonio Milano che diedero un grande contributo di idee e non solo, alle iniziative portate avanti. La lezione di Dp - ha chiosato Rosa Tavella - spero possa servire a non perdere il desiderio di cambiare il mondo e di perseguire il bisogno di giustizia".

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Alfonso Lorelli ha parlato di "testo che ripercorre la storia di Dp dall'interno". Tuttavia, senza lesinare critiche a quella che era la leadership nazionale di un partito che "guardava poco al Meridione e più concentrato sulle tematiche del Nord, anche perché era difficile parlare ad una classe operaia che al Sud non era radicata". Lorelli ha ricordato che al Sud le battaglie di Dp erano incentrate di più "sulla lotta alla mafia, contro la corruzione, e per avere una sanità migliore". Battaglie che "sono diventate un patrimonio della sinistra". Per la giovane Maria Giovanna Torchia il libro di Nicotra va "apprezzato per l'impegno e per le lotte di cui si parla. L'attività di Dp è stato un motivo di ricerca; ho studiato il libro e ho apprezzato il valore delle attività svolte, delle proposte di legge contenute nel libro e dell'impegno di quegli anni che io non ho vissuto per una questione anagrafica". Quindi, dall'autore Alfio Nicotra la testimonianza di un lavoro che "ha dato grandi emozioni che si rinnovano quando incontro tanti protagonisti e militanti. È la storia dei gruppi dirigenti. È vero che era un partito a spinta nordista, a causa della concentrazione delle grandi fabbriche, ma con molti meridionali". Nicotra ha poi parlato dell'impegno e della lotta alla mafia al Sud, ricordando Peppino Impastato. Un libro, in definitiva, che non vuole "essere un'operazione nostalgica" ma una traccia "per le nuove generazioni".

A. C.

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