Lamezia, nelle librerie ‘Vitamina classica. Approccio semiserio alla cultura dell’antico’ di Francesco Polopoli

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Lamezia Terme - E’ un approccio semiserio nei confronti della cultura classica, ma solo per legittimarla senza banalizzarla assolutamente: “la divulgazione, sottolinea l’autore, poi,  è tale solo quando è aperta a tutti”.

I saggi presenti in volume compiono un’operazione che, nel solco delle scuole antropologiche di tipo interpretativo, potremmo definire di traduzione di culture: attraverso la parola, attraverso il segno, nei suoi scritti un mondo che fu continua a essere, traducibile e intelligibile nell’attualità.  Nella raccolta dei saggi possiamo trovare risposte senza dover assumere il cipiglio severo e un perfino un po’lugubre al quale certo immaginario recente tende ad associare il latino e il mondo classico. Lo studioso racconta di freschezza del latino con un argomentare sovente vezzoso e faceto, che potrebbe perfino sembrare irriverente a qualche anima che evoca gli indimenticabili senes severiores catulliani. E così il sermo di Cicerone, di Virgilio e di Seneca si trova, ad esempio, confrontato al gergo comune nei telequiz del momento. Anche nella scelta di tematiche talora all’apparenza frivole possiamo a mio avviso leggere una volontà precisa, nonché l’eco di quella leggerezza angelica di cui parla il teologo benedettino Anselm Grün nei suoi scritti.

Leggerezza che, lungi dall’essere superficialità, è approccio leggiadro alla profondità della vita. E dall’italum acetum a tutta una tradizione radicata nell’intero percorso della letteratura italiana, il sorriso è da sempre foriero di contenuti profondi. Allora brindiamo al latino, alle culture classiche vive e vitali, a Francesco e a questa luce che, dalle sue pagine, saprà illuminare molti lettori! (A. Bellio). “Un pensiero, sottolinea l’autore, va a tutti coloro che sono stati sodali e solidali. Che questo lavoro sensibilizzi un’attenzione sociale nel sostenere la ricerca scientifica a sostegno dei pazienti oncoematologici. Un pensiero va pure a quell’Italia dei terremoti che fatica a ritrovare tra le rovine la propria identità e che non rinuncia alla bellezza delle sue pietre: la vitalità di questo sangue, conclude Polopoli,  credo sia straordinaria”!

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