Lamezia: Oliviero Beha al “Sabato del villaggio”

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Lamezia Terme – E’ stato Oliviero Beha, giornalista, l’ospite del quarto appuntamento della rassegna culturale “Il Sabato del Villaggio”. Oliviero Beha ha restituito al pubblico un personaggio vero, lontano dai luoghi comuni che l’hanno etichettato troppo spesso solo come il rivale eterno di Fausto Coppi, quasi fosse il figlio di un dio minore

“C’è un uomo solo al comando di se stesso che pedala lungo la via per Assisi. Non è un pellegrino, benché abbia fede. Non è un semplice ciclista, perché il suo “naso triste come una salita” è stato per anni l’incarnazione stessa del ciclismo. Ma questa volta Gino Bartali non corre per nessun titolo. Siamo nell’inverno del 1943 e combatte la sua guerra. Corre per salvare vite umane. Dopo i fasti del Giro e del Tour, conquistati contro il Regime, è iniziata tutta un’altra storia anche per lui. Una storia di coraggio e orrore, di eroismo e follia. Mentre le leggi razziali vengono applicate con brutalità in Europa, circa quindicimila ebrei raggiungono l’Italia per trovare rifugio. È allora che il campione diventa una sorta di staffetta al servizio della rete clandestina Delasem. “Se ti scoprono, ti fucilano”, gli dice il Cardinale Dalla Costa nell’affidargli l’incarico. Ma Gino non si ferma. Finge di allenarsi, e in realtà trasporta documenti falsi, celati nei tubi del sellino e del manubrio. Sono più di ottocento gli ebrei che hanno avuta salva la vita grazie al valore silenzioso di un grande del ’900. Passano gli anni, la guerra finisce e di nuovo, in una torrida estate che si fa di ghiaccio sul leggendario Izoard, c’è un uomo solo che pedala. Per vincere il suo secondo Tour, dieci anni dopo il primo, ma anche questa volta per qualcosa d’altro, per molto di più: per scacciare un fantasma che si chiama guerra civile”.

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